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Fausto Maria Pico, "EXILIS LIBER"

Creato il 10 aprile 2015 da Bernardrieux @pierrebarilli1
Già quel Alberto Casiraghy in copertina, e poi citazioni di Sandro Penna, Quasimodo,  Toti Scialoja e  "sovrumani silenzi" che si animano tra "voci di bimbi" e il "frinire di cicale", e ancora tra  "una boccata di fumo"e "un sorso di vino ascoltando storie mai udite", si, questo, tutto questo, tra il visionario e il simbolico  è "un libro di sogni poetici, d'invenzioni e di capricci malinconici".
Dimenticavo, qui si parla dell'ultima fatica di Fausto Maria Pico, "EXILIS LIBER" Book Editore-Poesia, la cui presentazione è data per imminente (vi terremo informati).
Fuori sacco, avendo già scritto  un commento dell' "Omaggio  a Toti Scialoja", lo riproponiamo anche con un filmato.
 E' gioco da bambini spostare, aggiungere, sottrarre e sostituire le lettere che compongono una parola, per crearne di nuove scegliendo quelle che fanno rima; per il poeta,  questo gioco è un modo di raccontare una storia.  Toti Scialoja, ad esempio,  prende Carducci (Il bove e Pianto antico) e: T’amo, o pio bue! / Anzi ne amo due.
Rimane Shakespeare. Fausto Maria Pico omaggia Scialoja;  in realtà -  il poeta è un fingitore -  se  la prende con la tecnologia, anzi con l'uso che ne viene fatto: ecco,  volteggiano i corvi, la nuova gioventù parla con una scatola - telefonini, tablet...niente materia, tutto virtuale -  così come l'Amleto  shakespeariano  parla con un teschio.Poi, ricordando il Pasolini della "scomparsa delle lucciole", anche per Fausto Maria Pico c'è un prima e un dopo la scomparsa delle cabine telefoniche pubbliche,  e  con loro è scomparso pure il marxismo; sarà un caso ma la realtà del divenire ha un proprio ritmo e a volte le cose pensano in nostra vece.Già,  e Fausto Maria Pico?  Eccolo: <<I nativi tecnologici, ma non solo, mitridatizzati da tanta bellezza se ne stanno incollati su i loro i pad, i phon, tablet et altero futurabilia tanto chegli incazzati corvi d'Orvietosi levan a coorteinsieme anche ai corvi di Orteper beccare sul capotutti i nativi dell'urbe (vetus)così da metterli a morte>>.

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