Dall’altra parte ci concentreremo su una revisione puntuale e dettagliata rispetto alle questioni storiche che da sempre la mentalità laicista usa ideologicamente per combattere la Chiesa e la sua presenza nel mondo. Come dice lo storico tedesco Michael Hesemann, l’anticlericalismo «si è servito della tradizionale arma segreta dei perdenti: la diffamazione. Il tutto attraverso falsificazioni mirate, alterazioni grottesche e storie dell’orrore gonfiate ad hoc. Sembra che un pugno di autori si superino a vicenda nel rappresentare i Vangeli come storie di menzogna, i papi come criminali assettati di potere, la Chiesa come strumento di oppressione e Roma come baluardo dell’intolleranza» (Hesemann, Contro la Chiesa, San Paolo 2009, pag. 5). Così la nascita delle famose leggende nere, che ripescano favole macabre inventate dai persecutori dei primi cristiani, dai riformatori, dai filosofi illuministi, dalla massoneria o dagli ideologi delle moderne dittature. Teorie cospiratorie risalenti a secoli fa diventano presto ingredienti per bestseller moderni e non è difficile trovare in alcune librerie un’area dedicata a questo tipo di romanzi (magari a fianco di quella riservata all’ufologia).
Non si discute comunque che nel passato siano state commesse ingiustizie indicibili e crimini terribili anche in nome della Chiesa. Si è sempre trattato però di un gravissimo tradimento del messaggio di Cristo e della Chiesa stessa. Proprio l’entità dello scandalo che nasce di fronte a questi avvenimenti all’interno della Chiesa (al contrario di ogni altra istituzione) dimostra che questi crimini tradiscono la grandezza del messaggio che il cristianesimo veicola da sempre, anche attraverso persone di bassa moralità. Anche gli uomini di Chiesa, infatti, furono in primo luogo figli della loro epoca, e come tali segnati dalla mentalità del tempo. Spesso volevano il bene e fecero il male. Questo ha voluto sottolineare Giovanni Paolo II durante il Giubileo del 2000, quando condusse l’intera Chiesa cattolica attraverso un grande atto di pentimento per le colpe commesse durante i due millenni trascorsi.