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Federica Galetto • Tre poesie controvento

Creato il 20 giugno 2012 da Vsgaudio @vuessegaudio
Federica Galetto • Tre poesie controvento
M’ARRISCHIO
Decido il prosieguo fra ore segnatee non si sente mentire che un ritmoschiacciato all’orecchio come sbando d’ipotesiM’arrischio nei rovi sepolti e nei gerbidi a coltreInespresso limite che non superoAlmeno i pettirossi si fermano a scrutare pendii sventrando smemorati silenziLa volta buona che rimango seduta a ghiacciare dentrosenza coraggio di fare altro Di tanto in tanto sibila un gioco di luce che scaldatiepido arranca su per il tronco afflitto Risalgo in apneanon impavida, ma genuflessaE detesto rendermi sola come buco senza roccia attornoHo sentito dire che qualcuno ce l’ha fattaad uscirne vivo Ma senza più rose sul pergolato
HO PRESO A CREARTI SFONDI 
Ho preso a crearti sfondi di remoree cattivi consigli da impartireHo preso un lembo di spazio crucialee l’ho ricucito sui dubbi Eppure mi restano ancora le piaghedel martirio, ingrate le lodi al dissenso Le piccole assenze nel mare d’inchiostroaffrontato Legàmi attendono le orme imprecisate delle foglie, sul cielo di nubi bianche sono le cento colombe sfilate di volo in volo sui possibili venti. Detraendo ai semi dell’estate un inverno calcificato, si desta in me la rabbia di un’assoluta mancanza dell’AltroIn me niente sembra essere catturatoe distruttoPuò essere anche che un falco radente il suolo si spezzi il collo, oppure risalga la china e buchi la luce come un dardoScandendo un grido potrebbe salvarsicome me In tarda mattina - qui - ad accendere lumisul dorso del sole

È IL FUOCO 

È il fuoco. Brucia pezzetti sottilid’acqua solidaNel ventre auscultato dai polsile macchie non diradanoi confini fittidell’essere respinta dal CieloColtri mummificate di gloriaaccantonate come sacchi vuotiNeutrali assiepamenti di importanza nullaRitento ancora nell’immergere le spineai piedi del lago vivente che mi accoglieRobuste nervature sul collomostrano il volto Tra le dighe il bisbiglio tremulodella voce che mi salvafra le nebbie e le catenefra le notti e i giorniin deposito nel freddoHo pensato che le foglie nonvolessero posarsi piùNé che le rane d’acqua volesserocantareSui prati i grovigli di gelo e sottole mie ossaa far da letto al corvoRotonda matassa il destinocome le frecce nell’aria a disegnareintrighiE non si sa il perché non voglia più cantarequel merlo amicodopo le mie corse da ferma a portargli paneAssumo contraffatte poseper dimenticare il ventoche passa e passasenza mai confidarsi
·[ Poesie tratte dalla raccolta Scorrono le cose controvento, Lietocolle 2010 ·Federica Galetto • Tre poesie controvento

La poesia delle pose contraffatte per dimenticare il ventoLo stile della poesia di Federica Galetto, per certi versi, mi fa inizialmente pensare all’adesivitàe ai passi sintagmatici, tutti fatti con l’archetipo del caldo e dell’intimo, di Rosita Copioli, in cui, lo scrivevo negli anni ottanta, lo schema verbale è quello del Penetrare; poi, questa profondità sensoriale – che è sempre connessa alla pluralità visiva – non è più visibile, e allora mi fa pensare allo schema verbale Separare/Mescolare per questa misura dell’Altro- come mondo che si mostra ma è però udibile- che è, sì, sensoriale ma è anche diacronico, e però è immediato: diciamolo subito, Federica Galetto è dentro la Struttura Mistica che fa interagire l’Altro e la sua forma soggettiva, ma l’Altro, che vediamo, ora di lato, ora davanti, ora obliquo, ora di spalle, non ce lo fa raggiungere, tanto che si pensa a un certo punto dov’è finito ‘ché non lo si vede più?, e invece è lì che si muove con i sintèmi della coppa, dell’isola, del miele, e della pietra, con lo schema verbale del regime diurno, quel Separare/Mescolare che afferisce non alla struttura Mistica ma a quella Sintetica, tanto che quelli che sono i simboli e i sintèmi sunnominati confluiscono tutti nell’Androgino della struttura Sintetica, in cui l’archetipo sostantivo è il fuoco o l’albero, un Dio plurale, che, lo si scopre a star dietro all’oggetto a di Federica Galetto, è il vento, perché, non ve ne siete accorti, avete visto che allure hanno i suoi epiteti per  come stanno addossati allo schema verbale, e vanno in avanti/indietro? Che, detto tra noi e l’antropologia dell’immaginario di Gilbert Durand, è l’archetipo epiteto connesso al Dio plurale, al fuoco e allo schema verbale Separare/Mescolare, ma , per l’oggetto a del poeta e la forma soggettiva del suo stile, della sua allure, è il vento. Altrimenti perché allora quelle pose contraffatte della forma soggettiva del poeta per dimenticarsene?

Poeta
Regime Mara Cini Regime diurno Giulia NiccolaiRegime diurno Rosita CopioliRegime notturno Federica GalettoRegime notturno

Strutture SchizomorfaGeometrismo SchizomorfaDiairesi MisticaAdesività Mistico/SinteticaGeometrismo, viscosità, realismo sensoriale

Riflesso dominante Dominante di Posizione Dominante di Posizione Dominante Digerente Dominante Copulativa e di Posizione

Schema verbale Separare Distinguere Penetrare Separare/Mescolare

Sintémi o Simboli Il soleIl recintoL’occhio del padre Lo scettroLa freccia Inghiottitori e InghiottitiLa cavernaL’isola Il MieleLa Pietra Inghiottitori e inghiottitiIl mieleLa PietraIl recintoL’androgino

Archetipi sostantivi La luce L’arma eroica Il microcosmo Il Dio pluraleIl FuocoL’alberoIl vento

Archetipo epiteto Chiaro/scuro Alto/basso Intimo IntimoIn avanti/indietro

L’Altro e gli Erlebnisse L’Altro è persistente come se fosse soltanto mondo visibile:l’Erlebnis della Cini è come se fosse l’occhio che identifica e stabilisce (l’Occhio del Padre?) L’Altro è un personaggio di cui ha evidente esperienza in prima persona: anche se a distanza l’orizzonte è a portata di mano, come se la freccia fosse l’Einfühlung
Rappresentazione di un Altro sensoriale e immediato, ma anche eterogeneo: gli Erlebnisse della Copioli operano in modo cinestesico, toccano, gustano, odorano, vedono… Diacronia immediata dell’Altro: l’Erlebnis opera con  una forma soggettiva a trazione mistica ma con uno schema verbale sintetico, oppure, o successivamente, lo fa  invertendo i principi: trazione sintetica, archetipi sostantivi notturni e schema verbale diurno


 v.s.gaudio
Federica Galetto • Tre poesie controvento
Federica Galetto • Tre poesie controvento


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