ROMA – “La normalità l’ho scelta io, non mi è stata imposta. Non sono l’atleta di punta della nazionale, riflettori su altri. Fabio Scozzoli su tutti”. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera Federica Pellegrini sottolinea come questo Mondiale di Barcellona, iniziato sabato scorso, sarà vissuto senza pressioni per la campionessa olimpica, che si misurerà solo in staffetta e sui 200 dorso, a cui comunque tiene molto. “Io credo in tutto quello che faccio – ha ammesso – Philippe (Lucas) aveva detto, in tempi non sospetti, che voleva portarli avanti: il dorso fa bene per lo stile. La staffetta? C’è una grandissima Martina De Memme, ci crediamo”.
Guai però a parlare di anno sabbatico. “Lo spirito è quello dell’agonista, voglio provare novità e divertirmi”, confessa Federica Pellegrini, proiettata sulle Olimpiadi di Rio de Janeiro in compagnia del ritrovato Philippe Lucas. “Ho parlato con lui per la programmazione dei prossimi anni – ha sottolineato – Sono contenta, lui capisce che Verona per me è un punto fermo. I periodi a Narbonne saranno molto limitati. Lui verrà qualche volta a Verona, io passerò qualche tempo da lui”.
La campionessa olimpica ha parlato anche della storia con Filippo Magnini, giunta al capolinea. “All’inizio ci sono stati momenti difficili – ha ammesso Federica Pellegrini – Grazie a Filippo però, che non mi ha concesso niente in allenamento, abbiamo superato i problemi. Siamo due professionisti, abbiamo deciso di continuare il percorso che avevamo concordato”. In merito alla delusione dell’Olimpiade di Londra dell’anno scorso l’atleta veronese ha spiegato che “mi rimarrà per sempre qualcosa, soprattutto il dispiacere di non aver ottenuto la terza medaglia consecutiva nei 200 stile libero”, ha concluso Federica Pellegrini.