Insomma diciamocelo, la fatica del secondo figlio, credevo sarebbe stata ripagata dalla maggiore esperienza che rende tutto più facile, e invece sono punto a capo. Praticamente mamma di due figli unici, e le conoscenze acquisite con il primo, a nulla mi stanno servendo con la sorella. Cestino è fisico, iperattivo, impegnativo, stargli dietro non vuol dire andar per margherite, occorre allenamento, concentrazione, pazienza e impegno, Cestino è una tempesta, ha tre anni e mezzo e sa il fatto suo. Cicina invece ha solo nove mesi e se lo beve in un bicchier d'acqua! Lei le tappe le salta, ne fa un mix e a lasciarla fare, ne inventerebbe di nuove, riscriverebbe il manuale!
Un mese fa. "Signora è troppo presto per farla camminare, la vedo molto irrequieta ma la freni un po', per lo meno non l'assecondi"queste le parole della pediatra all'ultimo controllo dopo l'ennesimo e invano tentativo di farla stare seduta. Rido istericamente. Cestino è una tempesta, lei è l'uragano. Avete notizie di uragani che siano stati fermati? E così me la ritrovo in piedi ovunque, che prova a camminare e a spostarsi, che di gattonare se ne frega, che si infila sotto il letto e si alza sul seggiolone, sta in piedi su una sedia, galoppa su un cavallino a dondolo alto il doppio e che, amando gli sterminati spazi, considera il box un insulto. Tutto questo mentre urla in cirillico e chiama a squarciagola mamma e papà. Io, supponendo che sia una mia scelta, non la freno n'è tanto meno contengo, mi rassegno impotente e la guardo incantata mentre decide che è giunta l’ora di imparare a scendere dal divano. Non vorrei scomodare il principale, ma che Dio ce la mandi buona!