Si parla molto di femminicidio in Italia, un fenomeno per il quale ci chiediamo quali siano i meccanismi che inducono un uomo ad uccidere la propria donna.
Quasi tutti i giorni la cronaca ci riporta episodi di femminicidio in Italia.
I numeri sono impressionanti e svelano una realtà drammatica: nel 2015 sono già 55 le donne uccise, una ogni due giorni, un ritmo che provoca molto sconcerto. Se continua così si rischia di superare l’anno nero dei femminicidi, il 2013, quando di donne ne vennero uccise 179.
Ma la cosa più inquietante è la conferma che rimane l’ambiente familiare quello dove si consumano più delitti. La casa, il focolare domestico genera mostri e spezza vite innocenti e speranze, quando invece dovrebbe tenere più uniti.
Ma chi sono queste persone che si trasformano in crudeli assassini?
Sono mariti o compagni gelosi, ex respinti che non si rassegnano, uomini che non si vogliono arrendere e perdono la testa massacrando i loro affetti più cari. Non si fermano davanti a mogli ed a figli inermi che invece dovrebbero proteggere. Uomini che ammazzano e scappano o che fanno sparire corpi e tracce, ma anche uomini che subito si autodenunciano e che con disarmante serenità telefonano ai carabinieri per avvisare di avere ucciso la moglie e la figlia, senza cedere ad alcuna emozione.
Da troppo tempo ci chiediamo cosa scatti nelle loro teste. Ma il film è sempre lo stesso, con le stesse orribili trame.
Gli sforzi per combattere il femminicidio in Italia sono tanti, ma sembrano inutili. Persino una legge ha introdotto la querela irrevocabile: in casi di rischio alto, quando la donna presenta una denuncia contro l’uomo, non può più pentirsene e ritirarla. Inutilmente sono anche scattati i divieti di avvicinamento e di incontro, perchè se decidono di ammazzare, certi uomini lo fanno lo stesso, infischiandosene dei divieti.
Ci chiediamo quante donne riescono a liberarsi in tempo del proprio carnefice, quante intuiscono il pericolo che stanno veramente correndo e quante si illudono di poter correggere il compagno violento fino a rimetterci la vita.
Ci chiediamo quando e se riusciremo a fermare il femminicidio in Italia.