Magazine Cultura
Da agosto 2013, è in vigore la nuova legge contro il femminicidio. Nel 2012, sono state uccise 124 donne; in sei mesi del 2013, sono state uccise 81 donne, per l' 80% da famigliari. Siamo ad ottobre e la strage non si ferma. Quasi tutti italiani e famigliari gli assassini. Cito questo dato, per i "distratti", che spesso accusano gli stranieri di essere gli unici colpevoli di certi reati. È solo un appunto, tanto per precisare. Per quanto riguarda la nuova legge sul femminicidio, si può dire che è un passo importante nella giusta direzione, ma è un passo. Sono diversi i passi da fare ancora, uno su tutti, la prevenzione attraverso l' istruzione, necessaria ed indispensabile. Partendo prima di tutto dalle scuole fin da piccoli attivando l' insegnamento al rispetto ed al valore della persona. Istruendo se è il caso, ed è il caso, la classe docente. Un insegnamento da attuare per tutto il periodo dell' istruzione, in modo da creare nuove generazioni consapevoli del senso del rapporto donna-uomo, di cosa significa il rispetto, l' amore, il sesso, la dignità della persona. Ma, anche la prevenzione, verso gli adulti in un sistema di informazione e formazione culturale dove si riconosca la necessità di una evoluzione culturale da parte, in primo luogo, dell' uomo e del suo rapportarsi. Nei convegni a cui ho partecipato od organizzato, la presenza maschile era latente in grande misura e questo dimostra il percorso da fare ancora da parte delle istituzioni verso la componente che è la causa principale dei femminicidi. Se vogliamo davvero avere o raggiungere una società umana civile, non c'è altra strada se non quella dove la donna può sentirsi sicura e poter esercitare il ruolo a lei più confacente nell' ambito delle professioni desiderate e della sua stessa libertà di vivere. In pratica una società evoluta deve rispettare la persona ed applicare i Diritti Umani. Qui, l' Italia in particolare, essendo ancora affetta da un medioevo mai passato, ma ancora più che vivo, il discorso si fa ancora più urgente. Si tratta in sostanza di una evoluzione culturale, che l' uomo-maschio, deve perseguire e conseguire, per cancellare quel pensiero primitivo di possesso verso la donna. È qui che l' uomo-maschio, deve crescere. È un mondo, quello femminile, complesso ma affascinante, e conoscerlo permette all' uomo-maschio, di crescere intellettualmente e diventare consapevole che il rispetto è la prima regola verso la persona ed il rispetto reciproco, una regola vincente per una reale società umana civile.Siamo pronti noi uomini a questo indispensabile cambiamento culturale ? Forse crediamo di perdere qualcosa di cui siamo stati convinti per secoli, ma che invece era solo una maschera. Essere forti, è saper mettersi in discussione affrontando anche i punti deboli, credendo nel valore della persona. Le istituzioni hanno un grande impegno da affrontare e lo devono fare, perché è anche compito loro, ma anche noi, individualmente, dobbiamo fare la nostra parte senza aspettare altri ed impegnarci a debellare quel deviato pensiero di considerare la donna, una cosa, una proprietà, cancellando di fatto la sua dignità. Abbiamo il dovere di "risarcire" la donna per tutto ciò che per secoli ed ancora oggi sta pagando solo per essere donna. Un risarcimento che passa attraverso un cambiamento culturale. Le istituzioni, da parte loro, si devono convincere anche, che un aiuto reale, passa anche con l' impegno finanziario verso le associazioni di donne e tutte quelle iniziative anche a livello locale e comunale, che si interessano alla difesa della donna. Finanziare, significa non solo aiutare chi si impegna e la vittima stessa, ma è anche riconoscere l' importanza alla tematica stessa, cioè il femmimicidio, che è diventato una realtà che sconfina in una emergenza sociale terribile. Certo parlare di denaro è dura, in questo periodo, anche perché dove c'è reale necessità non viene investito, ma dove esistono particolari interessi, c'è sempre. La donna non è, e non deve essere una figura secondaria, ma diventare, e tragico è che non lo sia, una componente primaria ed essenziale per far crescere la società umana in società umana civile. Si cresce se si dà valore al merito e non al genere. Questo fattore, del merito, in Italia, ha un percorso difficile se non addirittura quasi impossibile in vari settori, in quanto questo paese non è a tutt' oggi, ancora uscito dal medioevo, anzi, è ancora tutto qui vivo e vegeto, con cortigiani, signorotti, e corti di servi che adottano un sistema di clientelismi e di vassallaggio, che impedisce di fatto a chi ha merito di fare e migliorare la situazione. Un sistema che tiene la donna nelle retrovie affinché sia al servizio come figura di rimando o cortigiana e non titolata ad essere persona con pieni diritti. La nuova legge, che ho letto in sintesi, avrebbe necessità di qualche ritocco da eseguire nel tempo più breve, perché di tempo perso se n'è perso fin troppo, e le vittime lo reclamano affinché si fermi la strage, e poi il dovere dello Stato verso la cittadina, donna, è e deve essere massimo, se non altro, perché appunto cittadina con pari dignità e diritti come l' altro cittadino, l' uomo.Quindi, ben venga questa legge, ma che ci si attivi sul resto da fare che non è poco, e non ci si fermi a questo breve passo, ma si faccia un percorso serio, competente e con le modalità necessarie.
CONTRO CHI VUOLE ESSERTI PADRONE
Volti conosciutidiventati aguzzini.I tuoi occhiiniettati di paura,scrutanocon corto respiro,uno sconosciuto mondoall' improvvisoapparso davanti e dentro te.Nella mente tua...tutto sotto sopra.Codici conosciuti...cancellati.Cascate di sconvolti pensieris' immergononel mare dell' Angosciadove tutto affoga.All' improvviso... volti, voci, suoni,sconosciutiriempiono la tua vita.Nuove immagini sopraggiunteavvolgonoil tuo essere Donna.All' improvvisoaltri occhicon dentro l' Amoreincontrano i tuoi...cosparsi di paura.Ti sorridono,ti accompagnano,per strade di serenità,dopo aver varcatol' orrido confine della Paura...a te versata.Lo sconquassato tuo mondoriprende vita...come una nuova primaverail respiro si fa calmo...e la tua forzariprende il suo corsocontro chi vuole esserti padrone.
Testo e poesia di Roberto Rossi
Pittore, poeta, scrittore
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