Fenomenologia dello scoglio assassino

Creato il 22 gennaio 2012 da Alblog


Con l'avvento della parabola siamo sommersi da centinaia di notiziari, telegiornali, rassegne stampa da tutto il mondo. Anche azzerando il volume, i nostri Tiggì sono inconfondibili.

Se vediamo una chiazza di sangue, una donna scarmigliata che piange e si strappa i capelli quello è un resoconto di cronaca nera italiana.
Se nel nostro zapping esasperato ci imbattiamo in un poliziotto che disegna con il gessetto il perimetro di un cadavere per terra o se assistiamo alla diretta di una irruzione di un gruppo di vigili in una casbah urbana e l'immagine seguente è un tavolo di un ufficio con una montagnola di droga, ebbene non ponetevi nemmeno la domanda: siete sintonizzati su un canale italiano.
Negli ultimi tempi i redattori delle varie scalette sono alla affannosa ricerca di una figura che sta assumendo i contorni della professionalità: il perfetto sconosciuto che indica al cameraman il ballatoio dove è successo l'ultimo delitto. Caratteristiche principali sono la poca dimistichezza con l'italiano e la assoluta estraneità ai fatti. La tipica frase è: “Passavo di lì per caso, quando ho sentito delle grida”.
Ora, la domanda è: il nostro Paese è diventato la patria del delitto in tutte le sue sfaccettature – dalla tragedia greca al melodramma del varesotto -?Siamo campioni mondiali di stupro di massa con annesse insurrezioni di interi rioni?Siamo gli unici depositari della cruenta arte della strage in famiglia?
Oppure i nostri telegiornali si sono prodigiosamente specializzati in noir, con direttori e vice direttori che fanno la scaletta dando priorità assoluta a notizie e immagini orrende?
Il problema è che il nostro giornalismo si ispira sempre meno a Leo Longanesi e sempre di più a Quentin Tarantino. Pur di “fare titolo” non si è esitato a dare la colpa di un naufragio ad un immobile pezzo di roccia (“Concordia, ecco lo scoglio assassino”)
L'unico conforto che mi spinge a guardare ancora i telegiornali, è che nelle redazioni sono certo che si divertono molto.
Almeno loro...

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