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Fenomenologia di Diego Volpe Pasini

Creato il 19 luglio 2012 da Gaetano61

L'imprenditore friulano Diego Volpe Pasini, sarebbe stato l'artefice della ricandidatura di B. alla presidenza del consiglio. Diciamo "sarebbe stato", perché dopo un'intervista al , un articolo de imperdibili "siparietti" con il direttore di quell'emittente, in cui, con espressione seria e da aspirante "qualche cosa", amplificava a dovere le proprie proposte Fatto Quotidiano del neo-consigliere politico (o presunto tale) del 15 luglio scorso, è seguita una secca replica dello stesso B. La smentita di B. è, come spesso gli capita, un capolavoro linguistico, sullo stile di ciò che i suoi avvocati gli suggeriscono per i pubblici dibattimenti: in sostanza, Volpe Pasini non riveste alcun ruolo di consigliere politico e, non potendo affermare di non conoscerlo, B., così afferma: (probabile riferimento al "Partito della rivoluzione", presentato, non a caso, proprio il 14 luglio). La palla, a questo punto, passava a Sgarbi, che, dal canto suo, così "Ho incontrato Volpe Pasini quando [...] Sgarbi si è fatto accompagnare ad alcune cene a casa mia da lui e altri imprenditori, tutti insieme per illustrarmi un loro progetto politico" sparavaparlatoquiPasini era [notare l'uso del verbo "essere" all'imperfetto, ndr] un mio collaboratore desideroso di essere utile al centrodestra e smodatamente "innamorato" di Berlusconi. Ciò non lo giustifica, ma ne fa capire le azioni spavalde e temerarie per eccesso di amore, a partire dalla sua sollecitazione a rivedere Berlusconi protagonista". Ma che cosa aveva detto l'imprenditore friulano a Il Fatto Quotidiano il 15 luglio scorso? Di cose ne ha dette tante in poche righe d'intervista, e mi sembra giusto farvi rimando per non rovinare lo spettacolo, ma quello che ne scaturiva (uso anch'io l'imperfetto, viste le smentite) a fine lettura, era la convinzione di trovarsi di fronte all'uomo che in pochi mesi era riuscito a rivitalizzare B., convincendolo, alla fine, a ricandidarsi, vista l'inanità del suo partito. Se B. non avesse detto sì, il piano "Rosa tricolore" di cui ha l'Espresso, prevedeva una batteria di liste civiche nazionali a tema, e come candidato premier il sindaco di Firenze, Matteo Renzi (dimostrazione del fatto che Renzi non c'entri molto con tutto ciò che possa significare "sinistra"). Ora, visti i personaggi, è difficile dire dove stia la verità, se Volpe Pasini svolga o abbia svolto il ruolo di "consigliere del principe", o se millanti. Di certo, il Nostro, ignoto alle cronache nazionali, è stato certamente noto in passato alle cronache del Friuli Venezia Giulia. Leader del movimento Sos Italia, consigliere comunale a Udine, Volpe Pasini si è caratterizzato per proposte non proprio amichevoli rivolte a immigrati, rom, omosessuali, musulmani, trovando anche il tempo di chiedere il ritiro dalla sale cinematografiche di un film di Fantozzi, "Il Ritorno", perché in una scena il comico veniva ritratto mentre gettava una pietra da un cavalcavia ( l'Espresso ripercorre le vicende trascorse). Ma come non ricordare, infine, le interviste che rilasciava, e che rilascia tuttora (l'ultima, sabato scorso, telefonica, per far capire che il Nostro ora "opera" a Roma), a Tele Pordenone: shock.


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