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Fenomenologia lacustre dei film horror

Creato il 13 agosto 2011 da Margheritadolcevita @MargheritaDolcevita

Sono reduce dalla CAGATA PAZZESCA che è “L’ultima casa a sinistra”. Non è un horror vero e proprio, è più un thriller molto violento con (teoricamente) molta tensione e adrenalina. In realtà sono 110 minuti di noia allo stato puro. Un film di Ermanno Olmi ha probabilmente più ritmo e pathos. Il trailer è meglio del film e praticamente svela il 95% di quello che c’è da sapere, quindi guardatevi il trailer ma per l’amor del cielo evitate il film che è brutto in modo imbarazzante. Non è nemmeno utile per l’inglese dal momento che non ho capito niente di quello che si dicevano ma ho capito tutto il film.

Fenomenologia lacustre dei film horror

Queste le due scene “clou”, occhio che sono spoiler in quanto raccontano la fine che fanno due dei cattivi stupratori della figlia dei genitori protagonisti → 1 e 2

Comunque come critica di film horror/thriller violenti di questo genere non sono il massimo. Gli horror non mi piacciono, non ci trovo gusto, non vedo perchè dovrei guardare film che mi fanno paura. Se in tv vedo qualcosa che mi fa paura (attualmente l’unica cosa che potrebbe farmi paura sono le prove di coraggio di Ciao Darwin con gli insetti) cambio canale. E poi perchè resto convinta che il 95% dei personaggi sia costituito da emeriti coglioni. Ormai è scientifico, ci sono centinaia di pagine e di studi, più o meno seri, su quanto sia idiota il personaggio medio che popola i film horror. Forse va detto che io questo film l’ho guardato perchè c’è un attore che mi piace, se non ci fosse stato lui (e se mi conoscete un po’ lo individuate subito dal trailer, essendo io esageratamente prevedibile, come il film in questione) non avrei mai passato 110 minuti della mia vita davanti al pc per vederlo.

Il problema vero, che mi tange profondamente, è che moltissimi di questi film sono ambientati al lago. Sono girati in case isolate che danno su un delizioso laghetto. La mia location vacanziera preferita è al tempo stesso il set perfetto per un film horror. Non è che mi piaccia tanto questa cosa. Ad ottobre mi piacerebbe andare qualche giorno in vacanza al lago, ho già individuato il posto, però tentenno. In realtà non c’andrò per mille altri motivi, ma l’essere la vittima predestinata di un qualche pazzo omicida feticista dell’acqua dolce mi preoccupa un po’.

  • Venerdì 13 è ambientato nel camping di Crystal Lake, nei pressi di un lago, appunto
  • Ghost Lake, non lo conosco ma dal nome di certo non l’hanno girato al mare
  • Lake Placid, vedi sopra
  • Il lago della paura, il titolo dice tutto no?
  • Il mistero del Lago Scuro, e se è scuro non promette bene
  • Funny Games, gran film, ma la casa è sul lago
  • Lake Mungo, il lago esiste veramente e sta in Australia e probabilmente è l’unico posto in Australia in cui non vorrei andare
  • La ragazza del lago, non è un horror ok, ma lei è morta sulle rive di un lago, facciamo che vale lo stesso
  • Cabin by the lake, uno uccide delle donne e fa scomparire i cadaveri dove? Nel mare? In un fiume? Ma no, in un lago
  • Eden Lake, lui le vuole fare una proposta di matrimonio su un remoto e idilliaco lago tra i boschi, finirà con un massacro
  • I segreti del lago, e che segreti saranno mai? Nel lago muore l’amante omosessuale del figlio della protagonista, alè
  • Il mostro del lago di Costanza, ecco infatti
  • Scooby Doo – La maledizione del mostro del lago, cioè capiamoci, anche Scooby Doo?!

E sicuramente ce ne sono altri.

Perchè il lago? Ci sarà una spiegazione sociologica no? Forse perchè è comunque un luogo chiuso, forse perchè dà un’idea di pace e tranquillità maggiori, forse perchè ci sono più laghi a disposizione (a Mantova il Mincio forma ben tre “laghi”, che in realtà non sono laghi ma li chiamiamo così).

Insomma casa isolata + lago = meglio evitare.



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