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Creato il 12 gennaio 2014 da Odio_via_col_vento

 

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John Everett Millais, Apple Blossoms

 

Una mail all' "altro" indirizzo, quello che uso per gli amici, per le frivolezze, per trovarsi e perdersi di nuovo, per tenere i contatti di qua e di là dall'oceano.
Una mail che mi indirizza ad un vecchio filmino superotto, smozzicato, con lampi e abbagli, immagini un po' sfocate e tentativi di zoom; poi riversato in un formato elettronico, montato con musica "d'epoca".
Oh, my gosh: chiamare "d'epoca" i Jethro Tull, Janis Joplin ad anche l'immarcescibile Lucio Battisti de no'antri....ma tant'è, meglio rassegnarsi: "d'epoca" sono!. 

Spezzoni di una vita lontanissima, ma presente e reale per me. E certo anche per quella ventina di ragazzi di allora, visto che uno di loro si è preso la briga di fare il lavoro, di caricare il filmato su youtube, di cercare tutti i protagonisti ed avvertirli.

Ricordo benissimo quella fredda mattina di novembre. Ricordo i volti, i nomi. Un po' meno mi rendevo conto, nella memoria, di quanto datate fossero pettinature e abbigliamento. 
I fotogrammi passano e io sorrido.
Sorrido alla futura cardiologa, all'oculista, al flebologo, al dentista: tutti rivisti nel tempo, nell'esercizio delle loro attuali funzioni. 
Sorrido a chi combatteva con le versioni di greco ed oggi è un pittore di grido, ma di nicchia.
A chi studiava e a chi copiava. Al giullare che è rimasto tale. Al bel tenebroso che è un serissimo ricercatore e genetista. Al bruttissimo, oggi antiquario e gallerista (che, devo dirla tutta, date le possibili tangenze di lavoro, cerco di evitare). A chi, tristemente, non c'è più: e, come nella canzone di Guccini, ancora sorride.

Alle fanciulle di belle speranze.
Sì, ecco: le fanciulle. Una fa la commessa in un negozio del centro: a far cosa tutto quello studio matto e disperatissimo? Un'altra, quella che vittimeggiava di continuo, forse si è confermata nell'idea della sua sfortuna, abbandonata dal marito il giorno delle nozze del figlio, con la rivelazione shock di un tradimento ed una vita parallela di lui che durava da almeno un decennio.

Io, una magrissima, scheletrica "io", tutta bocca e capelli lunghissimi, che indosso un cappotto di un colore improbabile, tornato di moda quest'anno: il giallo senape. E capisco che la mia passione di ora ha radici antiche. 
Io che provo a fumare: dev'essere stato l'unico tentativo o uno dei pochi. Già in quel filmato tossisco e faccio smorfie. Maturò lì, forse, la decisione di non fumare mai, in vita mia.

 

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E poi lei, la bellona di classe. Più matura, direi oggi, già sbocciata. All'epoca dicevamo solo (con un piccolo filo di malignità) "ripetente". Trucco pesante, occhi bistrati, superminigonna, consapevole del fascino che esercitava.
Manco a dirlo: amata dai maschietti, invisa a noi femminucce.

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Chissà che fine ha fatto. Mai più incontrata. Si sarà trasferita....
La curiosità di questa immersione nel passato mi spinge a fare due ricerche in internet.
La trovo.
Mannaggia!!!
Una ex-fricchettona, invecchiata malissimo,  

 

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Vabbè: una piccola rivalsa? Certo, perché no? Ma nei confronti della vita, non nei suoi confronti, non ne ho motivo.
Forse ha avuto comunque una vita felice e fortunata, lo spero sinceramente per lei.
Ma un piccolo insegnamento per i miei figli l'ho tratto, portando loro la prova che quello che appare a volte non dura.

Ed una carezza da mio marito. 

 

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(un'istantanea di me oggi, volutamente scelta fra quelle un po' sfocate e poco glamourous, tanto per non infierire nel confronto)

 


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