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Ferrhotel, a Bari l’accoglienza intermittente

Creato il 17 gennaio 2011 da Lalternativa

Problema: un amministratore deve trovare posto per dormire, lavarsi e mangiare ogni settimana ad alcune centinaia di persone, che vengono mandate via dalla struttura in cui sono ospitate. Ha pochi soldi a disposizione, ma qualche palazzo inutilizzato. Soluzione dell’amministratore: individuare un posto dove attualmente risiedono una quarantina di persone, sfrattarle e ospitarne 32 a rotazione.

Se anche voi pensate che la soluzione al problema sia inefficace, siete d’accordo con diversi movimenti antirazzisti e associazioni baresi al fianco dei migranti, che hanno manifestato perplessità all’indomani dell’accordo che farà dell’ex Ferrhotel, la struttura al fianco della stazione occupata da oltre un anno da una comunità di somali rifugiati politici, un centro polifunzionale.

Sia ben inteso, il fine è nobile: il Comune investirà 33 mila euro per la ristrutturazione dello stabile acquisito da poco da Grandi Stazioni, mentre oltre 2 milioni arriveranno da finanziamenti europei per il Pon sicurezza, per “offrire una serie di servizi diretti a favorire l’integrazione sociale e l’inserimento lavorativo degli immigrati”. Oltre al servizio di accoglienza per migranti in difficoltà regolarmente soggiornanti sul territorio, ci saranno infatti servizi di informazione e orientamento, intrattenimento ricreativo-culturale, formazione e riqualificazione professionale.

A lasciare dubbiosi però è l’efficacia del provvedimento, strombazzato come la medicina utile per affrontare un’emergenza che le numerose occupazioni dell’ultimo anno a Bari hanno evidenziato in maniera eclatante: ottimo lavoro per 32 persone, ma che ne sarà di centinaia di immigrati dimessi settimanalmente dal C.a.r.a. (il centro accoglienza richiedenti asilo) di Palese, dei quaranta della comunità somala che hanno vissuto senza elettricità per mesi, degli innumerevoli senza fissa dimora e delle persone accolte nella tendopoli nei pressi della Fiera del Levante che rischia di chiudere per mancanza di fondi a marzo (allarme lanciato dall’assessore al Welfare Abbaticchio)?

Fulvio Di Giuseppe


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