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Festa della donna: riconoscenti od offese?

Creato il 08 marzo 2012 da Pulfabio
Festa della donna: riconoscenti od offese?8 marzo, festa della donna, molti anni fa, sono ancora un liceale. Gli studenti maschi organizzano una colletta e comprano dei mazzetti di mimose da regalare alle ragazze. Decidiamo di donarne anche alle insegnanti che tengono lezione quel giorno.La professoressa di scienze apprezza il dono. Durante la pausa poggiamo sulla cattedra i fiori per la professoressa di matematica. Quando questa entra e vede il regalo fa una smorfia strana, si rabbuia e poi, piuttosto alterata, comincia a rimproverarci per il gesto sfrontato.
E' il discorso di una femminista, una sessantottina che si offende per essere trattata come un essere umano debole, di seconda categoria, per cui si organizza una festa che sembra un messaggio di scuse, buona secondo lei solo per un'ipocrita lavata di coscienza. E poi, che senso ha questo gesto di rispetto se lo si fa una sola volta all'anno? In un certo senso capisco a cosa si riferisce, anche se la sua reazione, in quel contesto, mi sembra esagerata e fuori luogo.Le ragazze avevano sorriso e ringraziato. Mia madre aveva apprezzato il gesto di mio padre, così come molte alte donne che mi circondavano avevano fatto con i loro uomini. Oggi, a molti di distanza, milioni di donne in tutto il mondo si scambiano auguri tra di loro, di persona o nei social network. Ma anche quella professoressa era una donna, e molto intelligente e sofisticata, così come molte altre che la pensano come lei.Dopotutto ha davvero senso questa festa? Quale?
Chi ha ragione?
Foto: manifestazione femminista a Parigi, 8 marzo 2008 -  di looking4poetry (CC)

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