Un sabato scoppiettante per il Festival di Roma. Tanto pubblico e lunghe file per entrare in sala in una giornata ricca di star e di film di livello. Una giornata a dir poco variegata, che ha avuto due importanti protagoniste femminili: da una parte l’americana Rooney Mara e dall’altra l’italianissima Asia Argento. La prima è arrivata nella capitale per la presentazione di Trash di Stephen Daldry, accolto benissimo da pubblico e critica: un film appassionante, un vero spettacolo che mette sul piatto tante emozioni e tanto divertimento. Nella pellicola l’attrice americana ha un ruolo secondario ma regala comunque dei momenti di intensità e tenerezza nei duetti con Martin Sheen e nelle scene con i tre giovani protagonisti brasiliani. “Avevamo il problema della lingua – ha dichiarato l’attrice – ma questo muro comunicativo, anziché allontanarci, ci ha aiutato a legare di più”.
Protagonista di nessun film, Asia Argento è arrivata al Festival per presentare un libro fotografico a lei dedicato, La strega rossa. Un volume che mette insieme scatti, disegni e testi che ci fanno apprezzare il talento dell’attrice-regista. La presentazione del libro ha rappresentato anche l’occasione per incontrare il pubblico ed aprirsi su diverse tematiche riguardanti la sua carriera. La figlia del maestro del terrore ha iniziato parlando delle sue ispirazioni e dichiarando di amare Bette Davis: “E’ un’attrice bravissima e coraggiosa, anche nel suo essere bella in senso canonico. Il primo motivo per cui ho scelto di non recitare più è esattamente il modo canonico con cui mi richiedevano di apparire”. E poi ha aggiunto: “Quel periodo in cui ostentavo femminilità mi ha fatto male, ma ora ho fatto molta pulizia”. La Argento ha fatto quindi il punto sulla sua carriera, non lesinando critiche al mondo del cinema: “Essere una donna in questo mondo spesso sembra una ghettizzazione. Io non vengo considerata un regista, ma una regista donna, anzi una regista donna sotto i quarant’anni”.
Insomma, l’autrice dell’ultimo Incompresa riesce sempre a fare notizie e ad attirare i riflettori. Fortunatamente però la presenza di Asia non ha oscurato la presentazione del film Buoni a nulla, opera terza di Gianni Di Gregorio, dopo Pranzo di ferragosto e Gianni e le donne. Qui il regista-sceneggiatore-attore si affida ad un cast di tutto rispetto, da Marco Marzocca a Valentina Lodovini, e racconta con il solito delicato umorismo di un uomo che cerca in tutti i modi di levarsi di dosso il buonismo e l’estrema disponibilità che lo contraddistingue da sempre per adeguarsi agli atteggiamenti del giorno d’oggi. “Con questo film mi sono chiesto se una persona calma e tranquilla sia destinata a rimanere tale o possa riuscire a cambiare livellandosi sui canoni contemporanei, che ci vogliono vincenti”, ha dichiarato Di Gregorio. “Non sono riuscito a darmi una risposta, però credo di aver fatto un film divertente”.
La terza giornata di festival è stata infine segnata dal ritorno all’Auditorium di Clive Owen, che ha incontrato il pubblico in una stracolma sala Petrassi e dal Maverick Director Award, consegnato quest’anno a Takashi Miike. Il regista, che ha ricevuto il premio dalle mani dei Manetti bros., ha inoltre presentato la sua ultima fatica, As Gods Will, un film quasi ludico dove dà sfoggio della sua ironica e sfrenata estetica della violenza.
Di Antonio Valerio Spera per OggialCinema.net
Foto di Federica De Masi per OggialCinema.net