In questi giorni in alcune nostre Istituzioni si è fatto un gran parlare di profughi, tanto che qualcuna di loro, pur di donare un tetto a queste persone, si è spinta financo a scomodare la Regina dei profughi; ma facciamo un passo indietro.
A gennaio 2014 le prime avanguardie “belliche”, dotate di mezzi di comunicazione all’ultima moda e di carte di credito, venivano avvistate presso il fiume Isonzo senza che nessuno facesse niente, mano a mano che i mesi passavano queste avanguardie diventavano un plotone e poi un battaglione ed allora ecco che le nostre solerti, quando si parla di immigrati, Istituzioni si sono mosse a compassione; bisogna dare un tetto a questi profughi, bisogna aiutarli in tutti i modi erano le voci più ricorrenti; ed ecco mobilitarsi, come una gioiosa macchina da guerra, il popolo della solidarietà a senso unico.
Prima si è trovato un campo, chiamato affettuosamente “Francesco”, poi visto che Francesco chiamava ed altri immigrati arrivavano si è cercato di trovare altre strutture atte a ricevere questi “poveri” ed ecco che il nostro caro Sindaco Patat si prodigava nell’interesse della sua comunità mettendo a disposizione di questi “giramondo” un luogo dove poter ritemprare le gentil membra spossate da tanto girovagare.
Qualcuno della Prefettura ha anche proposto un tesserino ad ogni profugo, ma se qualcuno scappa cosa dovremmo fare un nuovo film dal titolo: Prefetto mi è scappato il profugo?
Alcuni Cittadini, contrari a questa presa di posizione si facevano sentire, ma venivano subito bollati come ignoranti perché assistere i globetrotters non era una sua idea ma del Prefetto di Gorizia; a questo punto i Cittadini, non credendo alle sue parole, mettevano in campo un tam tam mediatico su facebook chiedendo una riunione.
Fiat Voluntas Dei si diceva una volta; ecco che allora la riunione si fece, ma ci furono alcune sorprese, in primis si scopri che questi profughi non erano tanto profughi ma clandestini; questo perché avendo avuto il diniego da altri Paesi membri, non potevano reiterare la domanda in Italia, ma si sa la nostra Itaglietta è bella perché vi è la burocrazia che invece di rimandarli indietro permette loro di sperperare i nostri soldi, con il beneplacito della politica miope questo è logico.
In secundis si scopri che il Prefetto (per sua stessa ammissione) non poteva imporre niente al Sindaco e fu quest’ultimo che si offrì volontario; sempre in nome di una solidarietà a targhe alterne; alle parole del Prefetto nella sala calò un gelo vedendo la faccia del Sindaco cambiare colore passando dal rosso accesso al paonazzo pallido.
Allora la frase latina di partenza assume un altro significato che potremo riassumere in Fiat Voluntas Patat!
Oggi finalmente il Prefetto con un articolo sul “il piccolo” scrive quanto da noi affermato nella riunione: questi non sono profughi ma furbi avendo girato tutta l’Europa. A noi a questo punto, Cittadini ribelli ed ingrati, non rimane che fare un Referendum Consultivo in modo tale da far rispettare la Fiat Voluntas Populi.
Come sempre l’Italia con o senza clandestini è sempre il Paese dei furbi, dove tutto è possibile quando si parla di fare qualcosa per gli immigrati arrivando anche dare una casa ATER a chi è un presunto spacciatore o violentatore invece che ad una madre di famiglia con figli ma senza lavoro.
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