Magazine Cinema
“ho paura di non avere niente da dire”: TARNATION – USA 2003, 88’. Regia di Johnatan Caouette. Autobiografia in immagini, filmini, angosce e disturbi. C’è una quiete iniziale, una donna che canta, poi questa; comincia il film. Per buona parte della sua vita, Johnatan Caouette ha giocato con la telecamera, ha ripreso se stesso e i suoi famigliari; come una rock-star maledetta. Sua madre, Renee LeBlanc, da giovane era bellissima, divenne fotomodella, poi in seguito ad una caduta per cui rimase paralizzata per alcuni mesi, i suoi genitori, malconsigliati, la sottoposero ad elettroshock. Lei poi, se ne andò a vivere senza soldi verso New York, con suo figlio, fu violentata; tornò a casa, in Texas ( siamo negli anni ’70 ), Johnatan fu affidato a varie famiglie dai servizi sociali ( subì anch’egli maltrattamenti ), Renee fu ancora ricoverata e sottoposta ad elettroshock. Johnatan crebbe con i suoi nonni e pian piano cominciò a scoprire la passione per le immagini, si riprendeva mentre interpretava donne in preda all’ansia, picchiate dai mariti, tossiche. Iniziò a frequentare dei ragazzi nei club, conobbe il cinema underground e fece anche dei film, a scuola diresse assieme al suo ragazzo un musical. Finalmente partì assieme al suo compagno per vivere a New York. Caouette ha messo assieme una quantità enorme di materiali privati, un vastissimo videoclip con le sue trasformazioni, le sue scenette, la sua indagine per capire perché i suoi nonni non si accorgevano di stare distruggendo la personalità della loro figlia, la sua paura di impazzire come la madre. Certamente doloroso, è però incredibile come sia riuscito a raccontarsi in maniera vorticosa e toccante.
“mi chiamo Rosetta, ho trovato lavoro, ho un amico, ho una vita normale”: ROSETTA – BEL/FRA 1999, 95’. Regia di Jean-Pierre e Luc Dardenne. Alla fine, ma solo alla fine, dopo estenuanti camminate, corse, lotte, cadute nell’acqua gelida, lavori persi dopo pochi giorni, a trascinare la propria madre fuori dall’alcool, al riparo dalle manacce dei porci clienti, nel suo mondo di piccoli nascondigli, pochi oggetti, quando non ce la fa più a portare la bombola del gas nella roulotte, piange. C’è il suo amico di fianco, quello che voleva lasciare affogare per rubargli il posto nel chiosco dove impasta le Gaufre, e poi ci riesce denunciandolo al padrone perché faceva la cresta. Rosetta, sguardo incazzoso che incontra la fredda periferia belga, si arrabatta in mille modi e sembra farcela, poi cade, si sporca di terra e ci riprova, alla ricerca di un lavoro vero. I Dardenne la seguono, accompagnano il suo nervoso incedere, la mettono alle strette, le tolgono il respiro. Camera a mano, assenza di musica ( tranne che per le registrazioni del gruppo in cui suona l’amico di Rosetta ), sono scelte stilistiche che a molti risultano ostiche. In più la scelta di un personaggio che vive ai margini senza alcuna intenzione di impietosire lo spettatore, anzi.
“Orrore, orrore, mi fai vomitare, vicino a te mi sento male/che lavaggio del cervello, tu non pensi che al tuo uccello/ io ti odio e ti detesto, perché sei un gran represso/ sei un duro ma sta sicuro, io mi incazzo e ti spacco il culo” ( Orrore; Kandeggina Gang ) : VOGLIAMO ANCHE LE ROSE – ITA/SVI 2007, 85’. Regia di Alina Marazzi. Straordinario intreccio di voci, storie, diari per raccontare la liberazione sessuale, il movimento delle donne, da una prospettiva femminile. Gli anni ’60 e ’70, a partire da tre racconti personali, tre diari in cui ognuna racconta il proprio vissuto, la paura del sesso, la “scelta” dell’aborto e la difficoltà di vivere la lotta politica. Fatto per gran parte di materiali d’archivio, impreziosito dall’animazione, riesce a far emergere, a dare spazio alle riflessioni private e pubbliche che hanno portato a conquiste legislative e culturali, oltre alle inquietudini che ognuno poi si porta dentro, ieri come oggi. Consiglio vivamente.
http://www.vogliamoanchelerose.it/#download
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Shaft
Se la giustizia fallisce, Samuel L. Jackson si mette in proprio per far si che i cattivi ne abbiano la giusta dose. Titolo: Shaft Regia: John Singleton Cast:... Leggere il seguito
Da Sbruuls
CINEMA, CULTURA -
Lunch - Let Us Have Madness Openly
In questi ultimi anni il post punk sta vivendo una seconda giovinezza, e non mi riferisco al cosiddetto post punk revival dall'impronta indie pop decollato... Leggere il seguito
Da Ant
ARTE, CULTURA -
Gli anni ’90 e il movimento Squat nelle fotografie di Ash Thayer.
E’ il 1999 quando Iggy Pop registra l’album Avenue B, prodotto da Don Was, un album che la critica ha definito tipicamente newyorchese per le sonorità fluide e... Leggere il seguito
Da Claudia Stritof
CULTURA, DIARIO PERSONALE, LIFESTYLE -
Raccontare il sesso
Il capitolo quattro del mio antico romanzo, L'ultima stella, che sto eroicamente ribattendo (ma anche tagliando, cambiando, mutando di tempo ecc.) mi ha... Leggere il seguito
Da Massimo Citi
CULTURA -
Monkey Boy di Antonio Monti in dvd
Anno: 2009Durata: 79'Genere: HorrorNazionalita: ItaliaRegia: Antonio MontiUna ricognizione filosofica, probabilmente, dell’essere umano, della sua natura, del... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
70 anni fa con i "V-Disc" il Jazz rientrava in Italia
Una pagina di storiaSono trascorsi 70 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e nei ricordi di quelli che, come me, quell'epoca l'hanno vissuta, più o men... Leggere il seguito
Da Gerovijazz
CULTURA, JAZZ / BLUES, MUSICA