Issey Miyake.
La Fiera ti accoglie con la mostra dedicata a Issey Miyake, fashion designer giapponese, stilista e scultore, sopravvissuto alla bomba atomica di Hiroshima (aveva 7 anni), sempre alla ricerca di nuovi materiali e di nuove tecnologie, famoso non solo per la sua “Eau d’ Issey” quanto per la tecnica di pieghettatura che riprende l’antica arte degli origami. Questa esposizione è stata curata da A.N.G.E.L.O., si proprio lui, quello del famoso Vintage Palace, tempio del Vintage nonché fornitore di abiti per diversi film in costume.Issey Miyake.
Issey Miyake.
Perchè si compra Vintage? In un momento in cui tutte le riviste segnalano il ritorno delle spalle disegnate in stile anni ’40, il tailleur in stile anni ’50 e gli effetti di colori flash e plastificati anni ’60 direi che la risposta viene da sé….metteteci anche la crisi! Una giornalista dell’Herald Tribune pare abbia detto: “Come nel caso del buon vino, le griffes della moda a volte possono offrire ottime stagioni vintage”. Il nocciolo della questione sta proprio nelle parole a volte e nel titolo che compare sul manifesto di questa fiera “la moda che vive due volte”: un oggetto che viene acquistato ritorna a nuova vita e una volta indossato può ridare voce ad un artista da anni dimenticato.Il famoso critico musicale Simon Reynolds dice che nell’era di youtube il vintage assicura un posto in classifica perché non c’è niente di più cool del già sentito.Giusto per fare chiarezza, il vintage si differenzia dal “seconda mano” perché la caratteristica principale non è quella di essere stato utilizzato in passato ma di aver acquisito nel tempo delle caratteristiche di irripetibilità e irriproducibilità, diciamo che hanno iconicamente segnato un momento nel panorama della moda. Proprio in virtù di questo si è deciso di premiare l’espositore che meglio rappresenta il secolo scorso per ogni settore: Vintage, Remake,Collezionismo. Balevin. L'Atelier del Vintage.Bologna
Silvana Venturini.Bijoux americani d'epoca e accessori.
Maison vintage.Andria
La varietà di oggetti presenti in fiera va da borse di firme note e non, a cinture, qualche macchina fotografica, molta bigiotteria, abbigliamento, foulard, scarpe, tanti dischi e tanti occhiali. Presente qualche magnifico oggetto d’arredo.Presenti anche degli stands di giovani creativi che utilizzano le fogge e quando possibile i tessuti dei tempi che furono….si un vero e proprio remake ( stands: inedito- la tilde - Lopposto) e uno stand di hair style che insegna a realizzare trucchi e acconciature da Pin up (Chicas Locas).Dimenticavo…,in esposizione delle auto anni ’40, presente un bar un po’ in stile Happy Days e per tornare alla musica, negli stessi giorni si è svolto il Rockabilly Festival. Vi confesso che dopo una passeggiata del genere è veramente difficile tornare a casa a mani vuote e che l’unica nota negativa è stata il biglietto dell’autobus di Forlì (girare in questa cittadina costa 2 euro all’ora!).Ford 1940.
A.N.G.E.L.O. Vintage Palace
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