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Fiere e sottomesse

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Fiere e sottomesse

“Anche una casalinga sinceramente non impeccabile, che si riduce a scongelare le fettine sotto le ascelle perché è tardi e i quattro figli devono cenare con qualcosa che non siano rotelle di liquirizia, può essere una buona moglie. L’importante è che permetta al marito di fare il padre, che gli dia autorità, che gli restituisca il posto da più parti messo in discussione, quello di capofamiglia: insomma che sia sottomessa, in modo creativo e felice. Questo libro è per le donne che soffrono in cerca della loro identità, per gli uomini che se ne devono riappropriare, per i figli che hanno bisogno di figure solide. «Spose siate sottomesse ai vostri mariti» è l’invito di san Paolo nella Lettera agli Efesini, e questa raccolta di lettere ad amiche in difficoltà racconta l’idea cristiana della donna e del matrimonio senza ammorbare troppo, con tono leggero e contenuti forti, ricordando che anche la sfumatura dello smalto è importante, nel tentativo di togliere ai cristiani quel sentore di camicetta sintetica, di chitarrina scordata che ormai da troppo tempo li accompagna”.

 

Molti di voi si chiederanno se questo libro sia stato scritto in qualche Paese governato da regini talebani. Se pensate questo vi sbagliate di grosso (anche perchè le donne arabe stanno lottando per migliroare la propria posizione e mai si sognerebbero di scrivere tali libri).

Sposati e sii sottomessa (ed. Vallecchi) è un pugno ancora più forte in un contesto come il nostro che pare stia peggiorando giorno per giorno. O forse è lo specchio di questo contesto che fa passi da gambero?

L’autrice Costanza Miriano ha 40 anni e vive a Roma con suo marito e quattro figli. Dai 14 ai 23 anni ha tradotto Eschilo e Livio, poi è passata alle agenzie di stampa. Lavora come giornalista al Tg3.

In copertina c’è un uomo sopra la torta nuziale e una donna ai piedi della torta. Senza mezzi termini, l’autrice scrive: “La donna deve uscire dalla logica dell’emancipazione e riabbracciare con gioia il ruolo dell’accoglienza e del servizio“.

Insomma, italiane, o velinismo o “moderne geishe”, pare che l’ultimo modello stia impazzando tra le donne della Rai come alternativa al velinismo. Classico di un paese  ancora maschilista che non promuove modelli femminili alternativi.

Insomma, “Mogli, siate sottomesse ai mariti”…. Un inno alla subordinazione femminile, di cui, in tempo di crescente svilimento femminile a suon di pubblicità sessiste, programmi che ci rappresentano solo e unicamente come veline, un Governo sessista che ci relega ai bunga bunga con quote rosa rimandate al 2018 e crescente violenze contro le donne, non ne sentivamo il bisogno, anzi, forse è anche più offensivo.   “Quando scorgi il marito dominato dalla collera o da altra violenta passione, taci o parla pacificamente” come dire, se ti picchia è pure colpa tua.  “L’uomo dà con gioia se si sente libero, non ingabbiato, pressato, rimproverato[...] Il femminismo ci ha fregate”.   Suona come reazione alle manifestazioni femminili che hanno occupato le piazze. Infine mi chiedo: chi leggerà questo libro?


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