Il principe giordano Ali Bin Al Husein, vicepresidente della FIFA e rappresentante dell’Asia, ha annunciato che presenterà la sua candidatura alla presidenza, sfidando l’uscente Joseph Blatter e il francese Je’rome Champagne. Joseph Blatter guida la massima organizzazione mondiale del calcio, la FIFA, da ben 17 anni e si candiderà nuovamente per ottenere il suo quinto mandato.
Ali Bin Al Hussein, vice-presidente della FIFA (mirror.co.uk)
La candidatura del principe giordano Ali Bin Al Husein, per guidare la FIFA. “Mi presento candidato alla presidenza della FIFA perchè penso che sia ora di mettere da parte le polemiche interne per tornare allo sport”, ha spiegato nel suo account su Twitter. ”Non è stata una decisione facile: è il frutto di una lunga riflessione e di numerosi colloqui con autorevoli colleghi della FIFA negli ultimi mesi”.
“Etica, trasparenza e buon governo”, questi i dettami del candidato giordano. Il principe giordano, che ha 39 anni, ha criticato in maniera implicita la controversa gestione di Blatter, che nonostante i suoi 78 anni aspira a un quinto mandato. Il calcio mondiale, ha detto, merita “una leadership di livello mondiale”. La FIFA deve essere “un’organizzazione di servizio e un modello di etica, trasparenza e buon governo”.
Chi è Ali Bin Al Husein. Ali Bin Al Husein è il quarto figlio del defunto reHussein di Giordania, e della sua terza moglie, la regina Alia. Iniziò la sua istruzione primaria alla Scuola Comunità americana ad Amman per proseguire i suoi studi nel Regno Unito e negli Stati Uniti, dove si diplomò alla Salisbury School in Connecticut nel 1993, mostrando le sue doti nello sport del wrestling. Entrò nella Royal Military Academy Sandhurst nel Regno Unito. Prima di proseguire i suoi studi negli Stati Uniti, ha servito nelle forze speciali giordane da apripista. Ha completato la sua formazione universitaria presso l’Università di Princeton nel 1999. Subito dopo aver conseguito la laurea, al principe Ali è stato affidato il comando delle guardie del corpo di re Abd Allāh II, carica che mantenne fino al 28 gennaio 2008, quando il re gli affidò di stabilire e dirigere un Centro nazionale per la sicurezza e la gestione delle crisi. È l’attuale Presidente del Consiglio della Royal Film Commission e presidente della Jordan Football Association. È anche il fondatore e presidente della West Asian Football Federation. Ricopre la carica di vice presidente FIFA, dopo aver vinto le elezioni quattro anni fa: durante la campagna, per il ruolo che ricopre attualmente alla FIFA, Ali si è focalizzato sul cambiamento degli ideali di calcio, con la consapevolezza di migliorare la visibilità dei paesi asiatici sia all’interno della FIFA, sia nella società. Una battaglia vinta con successo da Ali Bin Al Husein è stata quella di revocare il divieto della FIFA, dell’uso del hijab nel calcio femminile ed è stato uno dei pochi funzionari FIFA a richiedere la pubblicazione della relazione Garcia sulle accuse di corruzione che da tempo imperversano in Russia e Qatar, per le fasi finali della Coppa del Mondo FIFA del 2018 e del 2022.
La relazione Garcia, sulle accuse di corruzioni per i Mondiali 2018 e 2022, in Russia e Qatar. La federazione internazionale, infatti, è stata al centro di polemiche e sospetti nell’ultimo periodo, in particolare per l’inchiesta relativa alle presunte irregolarità nell’iter di assegnazione dei Mondiali 2018 e 2022 a Russia e Qatar. Il procedimento non ha evidenziato violazioni tali da mettere in discussione le decisioni assunte dall’esecutivo nel dicembre 2010. Lo statunitense Michael Garcia, capo della camera inquirente del Comitato etico della Fifa e responsabile dell’inchiesta, ha però espresso il proprio dissenso per le conclusioni a cui è giunta la camera giudicante e ha finito per rassegnare le proprie dimissioni.
Con l’ingresso di al-Hussain sulla scena, i candidati diventano 3. A settembre dello scorso anno, infatti, l’ex dirigente francese Je’rome Champagne ha annunciato la propria candidatura. Il transalpino, in realtà, non è mai stato considerato un rivale temibile per Blatter. L’iniziativa di al-Hussain, invece, potrebbe modificare almeno parzialmente il quadro che sinora sembrava totalmente favorevole all”eterno’ presidente svizzero. L’Europa, con il presidente della Uefa Michel Platini in testa, ha mostrato di gradire un cambio al vertice della federcalcio internazionale. Il principe giordano, ovviamente, punta a raccogliere consensi tra le federazioni asiatiche.
L’elezione della presidenza della FIFA avrà luogo nell’ambito del Congresso elettivo di Zurigo il prossimo 29 maggio e la presentazione delle candidature si chiuderà il prossimo 29 gennaio. Blatter ha annunciato ai primi di settembre che ripresenterà la sua candidatura al mandato che esercita dal 1998.