I primi colpevoli sono i genitori.
Se il ragazzino di Cittadella è rimasto traumatizzato dall’attacco della Polizia che ha usato metodi alquanto discutibili, è però anche innegabile che certi genitori non pensano al bene dei figli, considerati come “cose” e non come persone. Non per altro la scena dell’intervento è stata interamente ripresa col cellulare dalla zia del piccolo, quasi si aspettasse l’azione violenta. Ma come, “rapiscono” tuo nipote, che si lamenta pure di non poter respirare, e tu continui imperterrita a riprendere la scena? Cosa c’è sotto? Desiderio di esibizione?
Lo stesso dicasi per il padre, presente all’azione, che avrebbe avuto voce in capitolo con l’ispettrice di polizia in quanto genitore, legame parentale invece non riconosciuto per la zia e per il nonno.
Il tutto ha avuto il sapore di una sceneggiata napoletana, solo che in questo caso iI figlio non era “nu piezz’ ‘e core”, e nessuno si curava del trauma che stava subendo.
Non sono in grado di giudicare se il provvedimento di affido al padre, per via della sindrome da alienazione parentale (PAS) sia legittimo o meno…Su Wikipedia addirittura dicono che questa sindrome , teorizzata dallo psicologo Richard Gardner, non sia nemmeno riconosciuta negli ambiti medici. Posso però convenire che in tanti casi di separazione, i figli sono visti solo come arma di
ricatto nei confronti del coniuge soccombente e che spesso il genitore affidatario, con mezzi più o meno leciti, denigra l’altro genitore.
E le istituzioni? Le solite frasi…Siamo rimasti turbati…Esprimiamo profondo rammarico…parole, parole, parole e chi ci va di mezzo, come al solito, sono dei ragazzini incolpevoli.