(Riflessioni completamente mie, che non valgono come verità assolute e/o aforismi)
Il prezzo da pagare per la libertà è la solitudine.
Lo sapevo bene quando ero single.
Ma la solitudine è sempre stata mia amica: non per niente sono figlia unica e ben felice di esserlo.
La solitudine è come la sorella che non ho mai avuto: le voglio bene, ma ogni tanto è pesante. Però le voglio bene.
Purtroppo, la solitudine è incompatibile con la mia vita attuale. Altrettanto, devo ammettere, la libertà assoluta, quella libertà che ti permette di fare qualsiasi cosa senza ferire nessuno che abbia il diritto di sentirsi ferito.
Auguro ai miei figli di provarla, quella libertà. Per me è un caro ricordo.
Attenzione: non un rimpianto.
Non amo Luca per caso, non ho fatto i miei figli per caso.
Ho consapevolmente scelto di dire addio alla mia libertà, per amore.
Perché l'amore ti rende dipendente da chi ami: mio marito, i miei figli. Persino i miei gatti, il mio cane. Io non posso più vivere senza di loro.
Potrei sopravvivere, ma che senso avrebbe farlo di proposito?
E così non ho più la mia libertà. La mia solitudine.
Non sto a dire che in cambio ho un mondo d'amore: è scontato, chi rinuncerebbe al proprio bene più prezioso per qualcosa che vale di meno?
In cambio, ho una me stessa migliore.
Una che supera le paure e i limiti.
Una che urla e spacca, ma per ricomporre.
Una che si sente di poter conquistare il mondo, ma non gliene frega niente.
Perché il mondo ce l'ha già.
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