[Film] eXistenZ

Creato il 14 gennaio 2011 da Sekhemty


Titolo eXistenZ
Titolo originale eXistenZ
Anno 1999
Paese Canada, Regno Unito
Durata 97′
Regia David Cronenberg
Sceneggiatura David Cronenberg
Musica Howard Shore
Cast Jennifer Jason Leigh, Jude Law, Ian Holm, Willem Dafoe

Se dovessi definire eXistenZ con una sola parola, l’unica che mi verrebbe in mente sarebbe un banale e praticamente inutile “strano”.
La premessa è il lancio di un nuovo ed innovativo videogioco che permette un’immedesimazione totale col personaggio che si interpreta; ad una seduta di beta-testing sono presenti diverse persone, fra cui la principale programmatrice Allegra Geller (Jennifer Jason Leigh). Il gioco prevede il collegamento del proprio sistema nervoso, mediante una bio-porta impiantata sul fondo della colonna vertebrale, ad un game-pod frutto di un mix di biotecnologia, genetica ed informatica.
Le cose iniziano ad andare storte quando uno dei presenti fa fuoco su Allegra, costretta a fuggire e a nascondersi grazie all’aiuto di Ted Pikul (Jude Law). I due saranno poi costretti a giocare per verificare che durante l’aggressione il costoso progetto non sia rimasto danneggiato.

Da questo punto in poi, la trama inizia a svolgersi davanti allo spettatore fornendo pochi appigli su ciò che sta realmente avvenendo, e rivelando pochi dettagli alla volta. L’intero quadro appare nella sua completezza solamente alla fine, ed anche a quel punto ci si accorge che ha aperto più interrogativi di quanti ne risolva.
L’interattività ed il realismo di eXistenZ permettono continui salti fra quella che viene mostrata come la realtà ed il gioco, cosa ulteriormente complicata dal fatto che anche all’interno di esso ne esiste un’altra versione più avanzata.
Si apre così uno scenario di scatole cinesi, di realtà contenute in altre realtà, in cui ben presto i protagonisti (e lo spettatore con loro) non riescono più a distinguere quale sia il mondo reale e quale quello simulato dal gioco, oltre a perdere progressivamente il filo logico che siamo abituati a rintracciare tra un evento e l’altro, sia nella trama di un film che più in generale nelle nostre vite.
Per complicare ulteriormente le cose, il tessuto narrativo di ogni particolare “realtà figlia” si intreccia, attraverso alcuni elementi fissi, con quello della propria “realtà madre”, inserendo elementi apparentemente non coerenti, cosa che viene portata all’estremo nel finale poco chiarificatore. Succede così che si finisce con il seguire ciò che ci viene mostrato facendosi trasportare dalle situazioni, assimilando i vari elementi e posticipando la comprensione in mancanza di ulteriori dettagli.
Insomma, questo film risulta difficile anche descriverlo, specialmente volendo evitare anticipazioni: l’atmosfera caotica e il senso di smarrimento che questa genera potrebbero anche essere visti come difetti, se non fosse che lo scopo della pellicola è proprio questo.

Le tematiche affrontate sono numerose. La principale, palesata a anche nel titolo, è il significato di concetti come esistenza e realtà (qui evanescenti e del tutto privi di qualsiasi certezza siamo abituati a dare abitualmente ad essi), che fa subito venire alla mente l’opera di uno dei “big” della fantascienza letteraria: mi riferisco ovviamente a Philip Dick, uno di quei geniacci a cui il cinema periodicamente torna a saccheggiare le idee, anche, come in questo caso, non esplicitamente.
Vi sono poi concetti che traspaiono dai dialoghi dei personaggi e che vanno ad innestarsi nella più ampia analisi appena descritta, come ad esempio lo scopo della vita (eXistenZ, al pari di essa, è un gioco dove gli obiettivi non vengono rivelati subito, ma bisogna scoprirli man mano che si progredisce in esso) ed il libero arbitrio (i giocatori devono passare attraverso determinati punti chiave del gioco comportandosi in modo prestabilito, e le loro azioni volte al proseguimento della trama avvengono comunque, che decidano di compierle o meno).

L’ambientazione di per sè offre poi altri elementi più o meno classici del cyberpunk (la grande corporazione che tenta di controllare gli individui, i dissidenti che tentano di ribellarsi all’ordine costituito, le tecnologie sempre più invasive nei confronti delle persone, l’alienazione) ma coniugate in questo caso alla particolare componente biogenetica della tecnologia informatica.

In ultima analisi devo comunque dire che è un film che non mi ha colpito molto. Non voglio essere frainteso, si tratta di una pellicola senza dubbio interessante, che offre numerosi spunti di riflessione e che pone interrogativi in maniera originale. Ma dal punto strettamente cinematografico non ha esercitato su di me un appeal molto forte. Non saprei dire cosa in particolare non mi abbia preso; forse l’avere troppi elementi collegati da una trama narrativa flebile e che si lascia comprendere in maniera confusa, forse semplicemente è una questione di pelle.
A livello di pubblico ha riscosso un successo moderato, un pò per non essere accessibile a chiunque, un pò per via della concorrenza di Matrix, uscito nello stesso anno e con tematiche piuttosto simili, ma sicuramente più user friendly.


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