Il classico dell’animazione nipponica fa ritorno al cinema
Questa è una notizia che farà gola a molti. Il 29 Maggio solo per un giorno, in tutti i cinema italiani, verrà proiettato in un’edizione restaurata, uno dei film più amati e discussi dell’animazione nipponica. Stiamo parlando di Akira. Sarà un’ottima occasione quindi per gli amanti dei manga giapponesi, rivivere le grandi emozioni che solo Akira può regalare, ma soprattutto anche il cosiddetto “babbano” – ovvero colui che in adolescenza non è cresciuto tra i manga nipponici – troverà in questo lungometraggio pane per i suoi denti. Perché nonostante Akira sia datato 1988, rimane ancora oggi, uno dei lungometraggi più amati della tradizione del Sol Levante; una pellicola curata nei minimi dettagli e soprattutto molto fedele al fumetto anche se, durante il finale, lo stesso regista si prende alcune licenze. Ma chi è per davvero questo fantomatico Akira? C’è da chiarire una cosa: prima il mito di Akira è nato sulla carta stampata, dove è stato pubblicato per la prima volta in Giappone su Young Magazine a puntate a partire dal 1982, per concludersi nel luglio del 1990. Successivamente è stato raccolto in sei volumi dalla casa editrice Kodansha. In Italia la serie a fumetti edita dalla Panini Comics, è introvabile; solo qualche sparuto collezionista,conserva accuratamente gli albi divenuti leggenda, oppure alcuni numeri si possono reperire sul web a dei prezzi esorbitanti. Quindi visto l’enorme successo ottenuto in patria nel 1988 si realizzò l’omonimo film. Il manga che è scritto da Katsuhiro Otomo, e diretto dallo stesso ideatore del fumetto, si svolge in un arco di tempo notevolmente più ampio rispetto al film e coinvolge un maggior numero di personaggi e storie secondarie in oltre 2000 pagine. Attraverso la grandezza dell’opera, Otomo sviluppa temi come l’isolamento sociale, la corruzione e il potere.
Ambientato in un futuro post terza guerra mondiale dove bande di motociclisti si sfidano tra gli aggrovigliati palazzi di Neo-Tokyo, il film segue le vicende di Kaneda, leader di una banda di teppisti, e di Tetsuo, il più giovane del gruppo. Dopo un incidente e l’apparizione di uno strano bambino, Tetsuo sparisce e Kaneda si ritrova ad indagare sulla sua scomparsa tra servizi segreti, gruppi di ribelli, centri di ricerche top secret ed un misterioso Akira. Questo è solo l’incipit di una vicenda inquietante, delirante, apocalittica, con un crescendo sempre più esasperato sia dal punto di vista emozionale che della narrazione stessa. Considerato il capolavoro assoluto di Otomo, Akira, è stato l’anime che ha favorito la definitiva apertura delle porte dell’Occidente all’animazione giapponese. Il film è arricchito anche dalla splendida colonna sonora di Shoji Yamashiro eseguita dal Geinoh Yamashirogumi. La premiere in Giappone avvenne il 16 luglio 1988,negli Usa e in Europa venne distribuito solo un paio di anni più tardi.
Il 29 maggio quindi grazie alla Nexo Digital che si occupa della distribuzione, possiamo festeggiare ben 25 anni di successi per un lungometraggio – od anime è indifferente – che si è radicato a fondo nell’immaginario di tutti. Akira che in 124 minuti riesce ad emozionare e colpire nel profondo il cuore dello spettatore, è anche un film violentissimo, anti-convenzionale, con un pizzico di ironia, ma soprattutto risulta essere una pellicola al passo con i tempi nonostante la sua veneranda età. Non resta altro che augurarvi buona visione; prenotate i biglietti al vostro cinema di fiducia, accomodatevi sulla poltrona con una bibita ghiacciata e gustatevi fino all’ultimo sorso uno dei capolavori indiscussi dell’animazione giapponese.
Qualche tempo fa si parlava anche di un remake in live action di questo anime, eppure dopo tante news a riguardo sembra che il progetto si sia ufficialmente arenato.
di Carlo Lanna