Questa volta parlo di film recenti che valgono la pena di alzare il culo, di mettersi addosso quattro stracci e raggiungere una sala cinematografica. Non sono un'esperta di cinema perché non ho solide basi teoriche di critica, storytelling, sceneggiatura, semiotica, recitazione e nessuna delle materie e discipline che uno dovrebbe conoscere per sputare sentenze. Non ho rimediato alle mie carenze accademiche con uno studio autonomo né con l'esperienza, perché non sono una vera divoratrice di film e serie TV. Ho il sospetto che non riuscirò a tenere una vera e propria rubrica, ma qualche breve spunto ogni tanto potrei a metterlo insieme.
So che la tentazione di ricorrere sempre e comunque allo streaming è forte, e che l'industria del cinema muove tantissimi denari e che continuerà comunque a farlo anche senza il vostro sostegno economico, tuttavia io sono forte sostenitrice della superiorità dell'esperienza cinematografica rispetto a quella domestica, spesso indipendentemente dal valore del film in sé. E' un po' come quelli che dicono che dormire nelle lenzuola spiegazzate è uguale a dormire in quelle appena stirate: certo, non vi verrà certo uno scompenso per quattro grinze, ma per favore non ditemi che è la stessa cosa. Parimenti, stare soli sul divano con un portatile surriscaldato sulle ginocchia non può essere equiparato a sedere in silenzio in una stanza buia insieme a sconosciuti con cui condividiamo un'aspettativa. Quanto meno a livello energetico una differenza esiste.
Se andate al cinema più di 5 volte l'anno e la questione economica ha per voi un peso (come di fatto lo ha per me), sappiate che, quantomeno in tutte le grandi città, esistono abbonamenti o tessere che riducono notevolmente il costo del biglietto. A Torino, ad esempio, ci sono la tessera Aiace o l' abbonamento 14.
FILM RECENTI CHE VALGONO LA PENA: ROOM
Questo film è proprio come me lo aspettavo, complice il fatto che avevo visto il suo lunghissimo trailer mille volte al cinema. A proposito di trailer vi segnalo questa rubrica sull'Huffington Post, tenuta dalla semiologa Martina Federico, che è anche autrice di un Tumblr piuttosto acuto. A quanto pare, anche il trailer è oggetto di critica e interpretazione (quello di Room non se la cava molto bene, NDR).
Room è bello perché racconta una storia speciale. Il che sembra una banalità, ma io trovo che l'importanza di una storia forte è spesso sottovalutata: l'intreccio -lasciatemi dire plot, lasciate che me la tiri- in sé passa in secondo piano, e l'attenzione viene spostata sulla fotografia, la recitazione, la comicità, la presenza di un certo attore. Invece a me piace ancora andare al cinema per sentirmi raccontare vicende che la mia mente sempliciotta non riuscirebbe a concepire, o che semplicemente non conosceva. Joy è una ragazza segregata per 7 anni nella Stanza da un rapitore-violentatore, di cui 5 trascorsi in compagnia di Jack, il figlio frutto di queste violenze, che riesce ingegnosamente a fuggire e si ritrova catapultata in un mondo che -mentre lei viveva da prigioniera- è andato nel frattempo avanti: non è una vicenda esattamente "banale"*. Joy, fuori dalla stanza, dovrà fare i conti con la rabbia, il rancore, l'ansia, e tutti quelle emozioni negative che finora aveva archiviato al solo scopo di procurare una vita felice a suo figlio. Che, invece, scoprirà con meraviglia il mondo e alcuni concetti che nella Stanza non esistevano: l'apertura, il movimento, l'abbondanza, il consumo, il rumore, la moltitudine, la pluralità, le voci, il susseguirsi di eventi, l'avere un luogo dove andare e qualcosa da fare. I cani, il telefono, i cereali per la colazione. Praticamente, Jack fa nel giro di poche settimane il processo di conoscenza del mondo che un bambino normale fa in 5 anni. La mia speranza per il futuro è che Jacob Tremblay, l'attore che lo interpreta, non si bruci e coltivi il tuo talento, anziché terminare la sua parabola professionale obeso e semisconosciuto come come Haley Joel Osment, il bambino prodigio de Il Sesto Senso e Artificial Intelligence.
*anche se la realtà ha superato la fiction, vedi il caso Fritzl: una vicenda giudiziaria realmente accaduta in Austria e -se possibile- ancora più disgustosa di questa
FILM RECENTI CHE VALGONO LA PENA: JOY
Il biopic sulla vita di Joy Mangano: colei che ha inventato e brevettato il Miracle Mop, uno spazzolone autostrizzante supervenduto negli USA che in Italia non ho mai visto con quell'aspetto ma che tutto sommato somiglia al nostro Mocio Vileda.
Questa Joy, come nella migliore tradizione statunitense, diventa milionaria nonostante le sue umili origini e un notevole carico di sfiga. Joy è carina e molto brillante, ma non può studiare nella prestigiosa università cui era stata ammessa perché deve assistere i genitori nel divorzio, che lascerà la madre depressa&drogata di soap-opera e il padre donnaiolo più di prima (ma comunque saldamente insediato nel seminterrato). Joy riesce a laurearsi in un college di serie B, sposarsi con un musicista ispanohablante e intavolarci due figli, salvo poi divorziare a sua volta (ma tranquilli: con il marito rimangono amici e lui, come da tradizione, si stabilisce nel seminterrato). A completare questo family portrait, una sorellastra invidiosa, infantile e pure stronza, che cerca di boicottare i suoi progetti. L'unica che la capisce è la nonna, ma essa -giustamente- a una certa tira le cuoia. Comunque Joy ci crede sempre, decide che è il momento di pretendere supporto da tutti coloro cui lei ha generosamente donato tempo e denaro, corre rischi e si mette in affari con l'amante di suo padre (Isabella Rossellini, secondo me la chicca di questo film). Fiinalmente il suo spazzolone-autostrizzante-a-soli-19,99$ giunge su QVC e spopola tra le casalinghe d'America. Secondo me, non è tanto la parabola ascendente della sua fortuna e suonare poco credibile, quanto la concomitanza di malasorte che la precede. Speravo che ci fossero qua e là dei tocchi di tragedia sapientemente introdotti dagli sceneggiatori, ma niente: ho controllato sul Wikipedia e la storia è proprio vera. E, sempre per il discorso di cui sopra, è una storia sorprendente che trasuda americanità da tutti i pori.
FILM RECENTI CHE VALGONO LA PENA: LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT
Questo film merita per alcuni motivi. Prima di tutto perché è un film italiano che usa timidamente gli effetti speciali, che ricorre a un tema che nel cinema nostrano non è per nulla familiare (i manga) e lo cala in un ecosistema (la malavita di Tor Bella Monaca) con cui i supereroi non vanno esattamente a braccetto.
É la storia di un ragazzone-microcriminale-di-quelli-tonti che vive di espedienti e che, venuto in contatto con del materiale nucleare, si risveglia forte come un supereroe. Questi poteri sovrannaturali gli guadagnano l'amore incondizionato di una ragazza tenera ma pazzariell', mettendolo al centro di alcune losche vicende che coinvolgono la criminalità romana e, tadaaaaaaan, la camorra.
Questo film è un esperimento coraggioso, e gli esperimenti -vedi il caso di Joy e del Miracle Mop- vanno sempre premiati. Ma non è solo la componente sperimentale che si merita il biglietto: è la sua vena comica. Tutti i personaggi, vuoi per la loro inettitudine, o pazzia in senso stretto, vuoi per il ricorso al nonsense, o al dialetto romano -che io trovo divertente a prescindere- o per una particolare mimica facciale, riescono a farti ridere. Ci riesce persino Claudio Santamaria, un attore che certamente non passerà alla gloria per la sua ironia o espressività. Sul talento di Claudio Santamaria vale sempre la pena di ricordare uno storico tweet di @laZitellaAcida.
Infine, è un film ricchissimo di tributi al mondo del pop-trash di fine anni '80: musicali, televisivi, cinematografici. Se come me siete figli e figlie di quell'epoca, ci andrete a nozze. E v'innamorerete di Luca Marinelli, se per caso non vi eravate già prese per lui in Non essere cattivo.
PS Non avrei scritto questo post se non fosse per le persone carine che si sono prese il tempo di dirmi di aver visto uno spettacolo o letto un libro su mia indicazione. Come influencer son così così, ma come suggestioner spacco i culi ai passeri.