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Wolverine - L'immortale (The Wolverine) è un film del 2013 diretto da James Mangold, dedicato a Wolverine, supereroe dei fumetti della Marvel Comics e liberamente ispirato alla miniserie a fumetti Wolverine del 1982 scritta da Chris Claremont e illustrata da Frank Miller.[1] Si tratta di uno spin-off della serie di film sugli X-Men e il secondo film dedicato completamente a Wolverine dopo X-Men le origini - Wolverine, uscito nel 2009. La storia è collocata tra X-Men - Conflitto finale e X-Men - Giorni di un futuro passato.
Nel 1945, Logan è tenuto prigioniero in una cella sotterranea a Nagasaki. Durante lo scoppio della bomba atomica, Logan salva un soldato di nome Yashida che rimane piuttosto sorpreso dai poteri del mutante. Ai giorni nostri, Logan vive come un eremita, in voluto isolamento sulle montagne dello Yukon, dove sperimenta allucinazioni riguardo a Jean Grey, la donna mutante che amava e che è stato costretto a uccidere tempo prima. Per questo Logan si è imposto di non fare più del male a nessuno nella sua lunghissima vita da immortale. Viene localizzato da Yukio, una giovane mutante che ha il potere di prevedere le morti altrui, al servizio di Yashida, ora divenuto il capo di una potente corporazione tecnologica in Giappone. Yashida sta morendo e vorrebbe che Yukio portasse Logan in Giappone per dirgli addio e ringraziarlo per avergli salvato la vita nel 1945.
Fonte: wikipedia
RECENSIONE
Film che inizia bene, un tipico film Marvel che sposta l’attenzione su un altro lato del passato di Wolverine risalente alla seconda guerra mondiale al periodo trascorso in Giappone. Così i super eroi, o meglio i mutanti, si spostano da un contesto tipicamente americano a un ambientazione giapponese, e io adoro il Giappone, quindi l'idea mi è piaciuta molto.
Il nostro amato uomo dall’artiglio facile non potrà fare a meno di invaghirsi della donzella indifesa di turno… e tutto fila fino alla parte finale, sarcasmo, azione, bei personaggi, un po’ di storia unita a fantasia e belle ambientazioni… ingredienti giusti che falliscono sul finale, dove sembra di vedere la caricatura di un anime con robotindistruttibili, e non ho potuto fare a meno di esclamare: ma cos’è sta sciocchezza? Non è la frase precisa ma il concetto e lo stesso, solo espresso in modo più consono. Ho capito che la storia si ispira ai fumetti e ai videogiochi, ma dovevamo metterci pure i robot samurai?Conclusione: bel film che si perde sul finale, ma probabilmente sono di parte amando il contesto nipponico.
Buona visione ★★★★
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