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[Film Zone] A Dangerous Method (2011)

Creato il 18 marzo 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

[Film Zone] A Dangerous Method (2011)Titolo: A Dangerous Method
Natione: Canada
Anno: 2011
Genere: Storico
Durata: 94
Regia: David Cronenberg
Cast: Viggo Mortensen, Michael Fassbender, Keira Knightley, Vincent Cassel
Soggetto: Dal libro ”The talking cure”’ di Christopher Hampton e ”A Most Dangerous Method” di John Kerr (Tratto da una storia vera)
Voto: [Film Zone] A Dangerous Method (2011)

David Cronenberg viene desctitto come il regista dell’intrecciarsi fra la psiche e il corpo; del loro incontro, del loro specchiarsi a vicenda e del loro fondersi. Nei suoi film la forza della psiche si specchia nel corpo e il corpo la riflette a sua volta. E così Cronenbeg è gunto a dirigere con successo ”A Dangerous Method”, una pellicola che racconta degli anni in cui nasceva la psicanalisi, gli anni durante i quali due grandi maestri si incontrarono e si scontrarono; e il corpo determinò l’incontro e poi lo scontro. Il Corpo, la fisicità, causò e condusse su due strade diversei due grandi maestri, mentre la psiche raccontava la sua storia e la psicologia prendeva forma.

I maestri erano Freud e Jung, il corpo fu Sabina Spielrein -Keira Knightly è Sabina, e sorprende ricordandoci Angelina Jolie e le ragazze di Ragazze Interrotte (Jmes Mangold-1999)- psicotica prima, poi e sin dal principio -nel suo profondo- psicologa di talento, storicamente una delle prime psicologhe donne. Freud e Jung si oppongono, e Jung prende le distanze dal suo maestro passando attraverso il corpo: Sabina. Jung scelse di imparare dal corpo, allor la psiche gli si rivelò nuova , e i limiti della scienza psicologica si estesero di colpo e gli rivelarono nuovi territori. Laddove per Freud il corpo era la fine per Jung fu l’inizio e fu con lui che la psiche si liberò e la prima a liberarsi fu Sabina, la quale più tardi farà della sua stessa professione medica una missione per la libertà, suggerendo a Jung di continuare a curare come solo lui sapeva fare: rendendo liberi. Sabina è, era, psicotica, sessualmente traumatizzata- una sessualità rubata e una sessualità mai esplorata- da anni di violenze famigliari, e così arriva da Jung per essere curata. Jung non vede la sua psicosi, o meglio nella sua psicosi vede il talento, vede già la cura…vede il destino. La sessualità lacerata di Sabina e l’amore di Jung per lei divengono in un certo modo solamente, ma fondamentalmente, il modo in cui Jung giunge ai limiti di sè stesso e insieme ai limiti della psicologia Freudiana. La sessualità – quando il corpo nel massimo della sua realtà perde i suoi confini- sarà all’origine della separazione accademica fra Freud e Jung.

Un domanda emerge sul finale di ”A Dangerous Method”: Come mai la pellicola di Cronenberg è ”quasi” passata inosservata al grande pubblico? E un dubbio assale: nell’epoca -la nostra- della medicalizzazione, della normalità come standard e della depressione e della nevrosi, come malattie del non senso a cui non si vuole dare un senso, forse non si è pronti a girare gli specchi e a vedere nella malattia il riflesso del talento, del cuore e così di accedere alla visione? Forse non si è ancora pronti a vedere negli errori l’emergere del genio. Forse non si è pronti a vedere l’umano nella pazzia. Non si ha un tale coraggio e allora si preferisce non sapere. Si tace ciò che si teme. E allora -forse- si preferisce non accorgersi di una storia, come quella raccontata da Cronenberg, che dell’umano e della pazzia è l’apologia.


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