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[Film Zone] Adam (2009)

Creato il 12 settembre 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

[Film Zone] Adam (2009)Titolo: Adam
Regista: Max Mayer
Titolo originale: Adam
Durata: 99 minuti
Anno: 2009
Genere: Romantico
Attori: Hugh Dancy, Rose Byrne, Peter Gallagher, Army Irving, Frankie Faison, Mark Linn-Baker
Voto: [Film Zone] Adam (2009)

Trama:
Adam è un ingegnere geniale caratterizzato da tratti caratteriali singolari, dati dalla sindrome di Asperger (una leggera forma di autismo che non compromette la vita lavorativa e la comunicazione verbale ma conferisce a prima vista una mancanza di empatia e un’originale forma di goffaggine sociale). Beth è un’affascinante scrittrice che ha cominciato da poco la sua carriera nella letteratura. È quasi coetanea di Adam e ha appena mestamente terminato una relazione durata anni, che l’ha portata a trasferirsi nello stesso stabilimento in cui vive Adam. I due si incontrano quasi per caso ed entro pochi giorni sboccia un’insolita amicizia che con il passare del tempo si trasforma in amore, ma le cose non sono semplici. Le due visioni del mondo dei protagonisti sono spesso troppo diverse e i problemi di relazione non mancano.

Recensione:

Le persone colpite dalla sindrome di Asperger hanno una persistente compromissione delle interazioni sociali, con schemi di comportamento ripetitivi e stereotipati, attività e interessi molto ristretti. Diversamente dall’ autismo classico, nella sindrome di Asperger non si verificano significativi ritardi nello sviluppo del linguaggio o dello sviluppo cognitivo. Alcuni sintomi sono correlati ad altri disturbi, come ad esempio il disturbo dell’apprendimento non-verbale o il disturbo schizoide di personalità.

Si riassumono così un po’ dappertutto le principali caratteristiche di un disturbo poco conosciuto, meno ancora dell’autismo vero e proprio, che nella maggior parte dei casi porta a schedare chi ne è affetto come semplice disadattato, troppo eccentrico per rapportarsi al resto del mondo, o nel migliore dei casi semplicemente più nerd di altri.
Per Adam non è facile instaurare rapporti, a meno che non si trovi davanti a una persona con i suoi stessi interessi: allora sembra sbloccarsi, le parole fluiscono senza impedimenti e disagi, lasciandolo libero di esprimersi su un terreno sicuro, dove sa cosa dire e non ha bisogno di interpretare il linguaggio non verbale. È proprio questo uno dei punti più indagati nel corso del film: gesti, espressioni e atteggiamenti fanno parte di un bagaglio innato di conoscenze relazionali, e vengono sempre dati per scontati. Le persone come Adam si bloccano nel tentativo di decodificarli, non riescono a cogliere i segnali esterni, non sanno come comportarsi nelle varie situazioni sociali e devono acquisirne le competenze come si impara a leggere o andare in bicicletta. Resta tuttavia un processo fragile e meccanico, non naturale, che il più piccolo imprevisto può mandare in frantumi.
In un mondo irrimediabilmente visto come ostile e incomprensibile, i piccoli rituali al limite dell’ossessivo-complusivo sono l’unica fonte di sicurezza.
Come film presenta purtroppo una buona dose di stereotipi, a partire da Beth, che in modo un po’ troppo poco casuale si ritrova ad abitare proprio dove vive Adam, solo. È molto tradizionale anche la loro graduale conoscenza reciproca, una ricerca di fiducia complessa e zoppicante, fino all’ovvio punto di crisi.
Sull’altro piatto della bilancia, tuttavia, c’è il finale: non si tratta di una fiaba ma di uno spaccato di vita vera, e personalmente avrei trovato poco credibile in questo caso il classico lieto fine. Una forma non gravissima di sindrome di Asperger può essere una marcia in più sul piano lavorativo, complici l’eccesso di perfezione e il bassissimo margine d’errore nell’ambito delle competenze di chi ne è affetto; ma sempre di disturbo si tratta, è più unico che raro riuscire a mantenere un rapporto in condizioni al di là dell’ordinaria normalità.
Per quanto dolceamara, la conclusione fa sorridere: Beth non ha comunque dimenticato Adam, anche dopo la separazione, e lo ritrae in uno dei suoi libri nei toni delicati di una fiaba intessuta di riferimenti a quello che è stato il loro rapporto.
Un film consigliato a chi è interessato all’argomento ma preferisce un’indagine leggera e romantica piuttosto che una cruda esposizione dei fatti.


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