I ricercatori del National Science Museum giapponese sono riusciti a filmare un calamaro gigante (genere Architeuthis) mentre vaga per le profondità dell'Oceano Pacifico. Si tratta di un episodio più unico che raro, dato che è la prima volta che un calamaro gigante viene filmato nel suo habitat naturale.
Le immagini sono state riprese a 630 metri di profondità a circa 15 km dalla costa dell'isola di Chichi, nel nord del Pacifico, durante il luglio del 2012. Per le riprese, i ricercatori si sono serviti di un sommergibile con il quale sono state compiute in passato oltre 400 ore di immersioni per un totale di 100 discese negli abissi.
Il calamaro gigante ripreso dagli scienziati sembra essere lungo circa tre metri, ed è stato seguito dalle telecamere del sommergibile fino alla profondità di 900 metri.
Sembra possa trattarsi di un Architeuthis martensi, calamaro gigante del Pacifico del nord, anche se è difficile parlare di distinzione tra specie per il genere Architeuthis: abbiamo così pochi dati sulla morfologia e sulla biologia di queste creature che tutte le otto specie finora descritte potrebbero essere sostanzialmente identiche e del tutto indistinguibili sotto il profilo genetico.
Parlando di dati ormai accertati, possiamo affermare che i calamari del genere Architeuthis sono tra le creature più grandi del pianeta: le femmine possono raggiungere i 13 metri di lunghezza, e misurare circa 5 metri se si escludono i tentacoli.
Ogni tentacolo è dotato di ventose rinforzate con chitina che consentono al calamaro gigante di afferrare con forza la sua preda. La forza dei tentacoli e delle ventose che li ricoprono è ben evidente quando si osservano le cicatrici lasciate da questi enormi molluschi sui corpi dei capodogli o di alcuni grandi pesci oceanici.
Fino ad ora è stato possibile studiare soltanto 130 esemplari in condizioni non sempre ottimali (e sempre deceduti da diverso tempo), e i dati finora raccolti sono scarsi, ma sappiamo che il calamaro gigante è dotato di un cervello estremamente complesso per un mollusco, di un occhio gigante che supera i 27 centimetri di diametro, e di un sistema di galleggiamento basato su una soluzione di cloruro d'ammonio più leggera dell'acqua, che dona alla carne dell'animale un sapore per molti insopportabile simile alla liquirizia salata salmiakki.
Per Tsunemi Kubodera, ricercatore a capo della spedizione, è stata una scoperta a lungo attesa. "Brillava sotto le nostre luci, ed era così bello" spiega Kubodera. "Ero così eccitato quando l'ho visto di persona, ma ero convinto di poterlo osservare perché abbiamo sondato con rigore tutte le aree in cui è possibile trovarlo basandoci sui dati raccolti in passato".
Il calamaro gigante ripreso da Kubodera sembra aver perso i suoi due tentacoli più lunghi, e non se ne conosce la ragione. Se fosse stato integro, l'esemplare avrebbe raggiunto la lunghezza di circa otto metri.
Come accennato in precedenza, si tratta del primo filmato di un calamaro gigante vivo nel suo habitat. Kubodera aveva già filmato un esemplare vivo nel 2006, ma solo dopo averlo arpionato e portato in superficie per osservarlo dall'imbarcazione scientifica. L'avvistamento del 2006 è avvenuto nella stessa area di quello del 2012, a circa 1.000 km da Tokyo, un potenziale habitat ideale per il genere Architeuthis.
"I ricercatori di tutto il mondo hanno provato a filmare un calamaro gigante nel suo habitat naturale, ma tutti i tentativi sono risultati vani fino ad ora. Con questo filmato speriamo di scoprire di più sulla vita di questa specie".