L’ex zoologo Richard Dawkins, uno degli ultimi promotori dell’ateismo scientifico e del positivismo filosofico, nonché il leader del movimento religioso dei “New Atheist” è ormai visto sempre più dalla stampa come un personaggio negativo. Recentemente si era espresso il biologo Colin Tudge, smontando completamente l’ultima fatica del noto pensionato. Ma tra ottobre e novembre ci sono state tante altre prese di posizione, ne segnaliamo tre.
Lo storico e filosofo Tim Stanley su “The Telegraph” ne ha parlato così: «Richard Dawkins è un idiota o un codardo». Il motivo è l’ormai noto rifiuto di Dawkins a confrontarsi con un filosofo e teologo cristiano molto importante, William Lane Craig, preferendo personaggi con un profilo più basso. Ha anche citato il suo “vuoto intellettuale”.
Il filosofo Daniel Came, docente presso l’Università di Oxford, ha spiegato sul “Guardian” come Dawkins non abbia mai detto nulla di significativo: «Nonostante il suo tono di autocompiacimento, “L’illusione di Dio” non contiene argomenti originali per l’ateismo. Dawkins sostiene che non siamo giustificati a postulare un progettista come la migliore spiegazione della comparsa dell’universo, perché poi emergerebbe un nuovo problema: chi ha progettato il progettista? Questo argomento è vecchio come le colline e ogni studente del primo anno di filosofia saprebbe sottolineare è palesemente invalido. Una spiegazione, per avere successo, non ha bisogno di una spiegazione della spiegazione. Si potrebbe anche dire che l’evoluzione per selezione naturale non spiega nulla, perché non fa nulla per spiegare perché ci sono stati gli organismi viventi sulla terra, oppure che il big bang non riesce a spiegare la radiazione cosmica di fondo perché il big bang è di per sé inspiegabile». L’unica cosa nuova di Dawkins, continua il filosofo, è la volontà «di sminuire i credenti e la furia delle sue polemiche. Il nuovo ateismo è certamente ben lontano dal modello di interlocuzione civile tra il “vecchio ateo” Bertrand Russell e Padre Copleston, trasmesso su BBC Radio nel 1948. I nuovi atei potrebbero imparare molto da autori del calibro di Russell, il cui complesso approccio era più potente, filosofico e nello stesso tempo rispettoso». E ancora: «c’è qualcosa di cinico, minacciosamente paternalistico, e anti-intellettualistico nel loro modus operandi».
Il docente di biochimica presso l’University College Cork, William Revill, ha sostenuto sull’”Irish Time” che la diffusione del creazionismo è dovuta sopratutto «dall’aggressiva campagna contro la religione condotta dai “New Atheist”, guidati da Richard Dawkins. Questo movimento è l’altra faccia della medaglia fondamentalista al creazionismo. Ha lo scopo di sbarazzarsi di tutte le forme di religione, non importa quanto moderate o diffidenti siano, e, nelle parole di Mooney e Kirshenbaum, “sviscera pubblicamente i credenti, definendoli “deliranti e irrazionali”.