State leggendo la recensione di Final Destination 5, cosa che significa una cosa sola: sono sopravvissuto alla visione delle prime 4 pellicole e ho ancora avuto il coraggio, o vogliamo parlare di incoscienza?, di avventurarmi nella quinta. Avventurarmi in un territorio ben conosciuto, considerando come queste pellicole siano fatte con il copia/incolla (parlo alle nuove generazioni), con la macchina fotocopiatrice (parlo alle generazioni di età media) o con la carta carbone (parlo ai vecchi, pardon anziani).
Riassunto veloce e non richiesto delle puntate precedenti: Final Destination 1 era un filmuccio carino, con un’idea di base originale, quella poi ricopiata all’infinito e allo sfinimento nei capitoli successivi: alla morte non si può sfuggire e se anche riesci a scappare da un incidente in cui eri destinato a morire, la falce ti inseguirà fino a farti fare una brutta, bruttissima, agghiacciante fine. Del primo episodio resterà impressa negli occhi miei e di molti altri la scena d’apertura, con il protagonista che vede la morte sua e dei suoi amichetti di gita scolastica in una visione incredibilmente vivida (per quanto una visione mortale possa essere vivida) e decide così di dare di matto e non salire sull’aereo. Una scena che prima di prendere un volo mi è sempre tornata in mente, aumentando di parecchio la mia paura ad affidarmi a un pilota, soprattutto a un pilota 18enne di una compagnia low-cost, benché ai tempi del film, girato nel pre-11 settembre, le compagnie low-cost non fossero ancora in voga. Un film da vedere, quindi, ma non prima di prendere un aereo. (voto 7/10)
"Che era, un aereo della Win Jet?"
Final Destination 2 spingeva il pedale dello splatter, puntando su morti sempre più assurde e spettacolari, e nella sua ridicolaggine trash risultava piuttosto divertente. (voto 6+/10)
"Salve, signor Palo. La guida lei l'auto, ora? Io ho dimenticato la patente a casa..."
Final Destination 3 cominciava a mostrare i segni della stanchezza nel ripetere sempre la stessa inquietante ma ormai “stufante” idea di base, eppure a sorpresa riusciva ad essere una visione ancora decente. O quasi. (voto 6-/10)
"Aaah, ecco cosa succede a voler diventare come quelli di Jersey Shore!"
Cosa che non si può dire di Final Destination 4, no no, anche noto pardon famigerato come Final Destination 3D, una schifezza assurda in cui i confini del ridicolo venivano superati alla grande. (voto 3/10, vedi mia mini recensione).
Spettatori fanno harakiri alla vista del trailer di Final Destination 6.
"Oh no, stiamo per morire."
"Beh, guarda l'aspetto positivo: almeno non saremo nel sequel."
"Evvai, stiamo per morire!"
La domanda a questo punto è: nel caso facessero un Final Destination 6, e vista la penuria di idee in ambito hollywoodiano so già che più presto che tardi ce lo propineranno, avrò ancora il coraggio di mettere a rischio la mia vita vedendolo? Si accettano scommesse. Buffon no, tu limitati al calcio. (voto 4,5/10)