Dylan scrunches her nose like she smells something foul. When we first met she told me what her three least favorite words were. Her long term memory sucks, but mine is prolific. It’s one of my weaknesses. I remember everything. The challenge is to try and forget.
“Finally, Forever” è l’ultimo libro di Katie Kacvinsky e può essere letto come uno standalone o come il volume conclusivo della storia di Dylan & Gray iniziata con “First comes love”. Una romance new adult delicata e divertente, condita di ironia, sarcasmo e tenerezza, nonché di momenti in cui vorresti sbattere i protagonisti contro un muro. La Kacvincky è stata fenomenale nel trovare una conclusione molto azzeccata della sua serie, risultando costante e con dei punti fermi, ma senza allontanarsi di molto dalla storia originale, rimanendo fedele ai suoi protagonisti. Anche se non obbligatoria io vi consiglio caldamente la lettura dei primi due volumi, in cui veniamo a conoscere i nostri due protagonisti.
Il giocatore di baseball, Gray Thomas doveva andare molto oltre il fuori campo per trovare una ragazza come Dylan, l’ex amore della sua vita. più di un anno dopo, letteralmente ad un incrocio, si ritrovano in un viaggio che si rivela una pausa tra un passato doloroso e un futuro incerto. In questa appassionata e veloce storia estiva, Gray e Dylan scoprono che una destinazione non è sempre un luogo. Più spesso è una persona. Ora è tempo di decidere se insieme dureranno per sempre.
La storia parte dopo un anno dalla conclusione di “Second chance" e Dylan e Gray si sono separati nella convinzione di non poter essere felici insieme. Nonostante la lontananza e le esperienze che li hanno divisi, pure conservano un legame indissolubile con l’altro. Legame che viene continuamente alimentato dai ricordi e dal rivangare ciò che è successo. Le vicende vengono narrate alternando il punto di vista dei due protagonisti in un racconto in prima persona che non solo dà davvero il senso di quello che accade ma fornisce una panoramica completa dei loro sentimenti. Da subito siamo a conoscenza degli equivoci e delle piccole omissioni che Dylan e Gray si regalano a vicenda, eppure il ritmo abbastanza serrato non dà modo di indugiare in pentimenti. I due si ritrovano in un viaggio on the road che dall’Arizona li condurrà verso il loro futuro. Il tutto viene condito dalla simpatia dei gesti spontanei di Dylan che arrivano veloci e imprevedibili e la calma serafica di Gray, che pure non si nasconde dall’esplicitare le sue emozioni ed esigenze. Quindici mesi, di crescita e sbagli, quindici mesi che li riportano insieme. Sono sempre loro, Dylan con la sua macchina fotografica e Gray che la segue scuotendo la testa e ridendo sotto i baffi per le sue uscite strampalate. Non mancano episodi talmente assurdi che diventano quasi verosimili, e altri talmente romantici che mi hanno quasi commossa. Dylan nonostante abbia viaggiato in lungo e in largo ha capito che sentirsi a casa non è riferito ad un posto, ma ad una persona. Gray ha cambiato i suoi ritmi di vita e quasi senza accorgersene sembra aver perso interesse per quelle che erano le sue passioni. Continua a giocare a baseball con risultati sorprendenti eppure, eppure c’è qualcosa che non quadra. L’estate, che è totalmente la stagione dei due li riporta a riunirsi e a cambiare ancora una volta prospettiva. Il viaggio, il movimento, allora crea una sorta di limbo in cui Dylan e Gray sembrano ritrovarsi, e riscoprirsi di nuovo.
“We voluntarily make choices every day. We choose what we do. We choose who we’re with.”
Scegliere allora diventa la colonna portante dell’intero libro, non estremamente lungo, ma intenso e veloce. Le pagine scorrono via, mentre sia Dylan che Gray devono volontariamente rimettersi in gioco per riscoprirsi di nuovo vicini e complici. Non ci sono mezze misure con Dylan, tutto è estremo e amplificato sotto la volta del cielo. Gray ha i piedi piantati per terra, ma allo stesso tempo si lascia condurre per mano da Dylan che non gli concede tempo per riflettere. Anche con i piedi penzoloni nel Grand Canyon Gray mantiene il suo sangue freddo anche se poi deve mettersi in gioco, perché ovviamente l’attrazione è fatale.
Non ci sono molti altri personaggi, qualche comparsa, l’unica davvero rilevante è la sorella di Dylan che farà davvero la differenza nell’arco narrativo.
L’ambientazione è quella desertica che la Kacvinsky ci ha abituati a visualizzare, con una macchina, un viaggio, il movimento che sugella l’azione e momenti passionali teneri e delicati, senza scossoni e senza essere troppo espliciti.
Il particolare da non dimenticare? Un arcobaleno…
Alcuni equivoci, tante risate, tanta musica e tanta tenera irrequietezza, che metterà fine alla loro avventura. Una storia ricca, divertente e scritta meravigliosamente. Dylan e Gray vi porteranno in un mondo in cui l’amore non è un mito, dove la perfezione non esiste e dove ogni conquista è una scalata e ogni compromesso un mattone per costruire una storia più forte e vera. Una storia indimenticabile!
Buona lettura guys!
Ringrazio immensamente Katie Kacvinsky per avermi dato la possibilità di leggere il libro in anteprima, e avermi permesso di partecipare al Blog Tour con una bellissima intervista ai personaggi, un’opportunità splendida che ho colto al volo. Grazie infinite.
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