Voglia di leggerezza. Come quella che ho sentito oggi, quando ho assistito ad una conferenza sul cibo sano, a chilometri zero, biologico. In realtà son diventata una fan del cibo dietro casa da poco, da quando mi sono trasferita in una ridente cittadina di provincia dove ci sono molti terreni agricoli e ghiotte tipicità del territorio. E' da quando son venuta qui che mi è scattata la molla del mercatino dei produttori, dove ogni banchetto ha solo i tre quattro prodotti di stagione in inverno e qualcosa di più d'estate. E quale emozione ha provato il mio cuore quando, dopo aver chiesto al signore delle riccottine perché fosse sparito, lui mi ha risposto:" eh non sono venuto per un pò perché le caprette non hanno avuto il latte per questo periodo". Niente latte, niente ricottine, non fa una piega; e perché io non sono abituata a questa risposta?E che felicità aspettare la primavera che rende i banchetti strabordanti di colori quasi fossero caduti alla rinfusa dalle mani di un bambino. Ecco ho trovato il nome a questo post, una dedica personale alla leggerezza dei colori. Quella dei fiori, dei frutti e del mio entusiasmo primaverile.
Per fare questa ricette servono degli stampi in silicone, possibilmente medio piccoli di forma tonda (a cupola) o rettangolare.
Ingredienti:
farina di mandorle
zucchero a velo
farina
albumi
burro
Per decorare:
albicocche secche, praline (quelle rosa sono le "pralines" mandorle con zucchero rosa attorno), pistacchi, frutta secca in genere o fiori cristallizzati (la violetta non è stata messa in forno, l'ho aggiunta alla fine)
- Mettere il burro in una casseruola e portarlo a bollore fino a farlo diventare color nocciola - burro "noisette"
- Mescolare in una terrina la farina, lo zucchero a velo e gli albumi
- Filtrare il burro con un colino foderato di carta, in maniera che filtri meglio il liquido che dovrà essere limpidissimo
- Versarlo tiepido nella terrina con le polveri
- Riempire un sac à poche e versarne una quantità su ogni stampino
- Infornare a 190° per dieci minuti