Analisi elaborata da Pietro Paciello Socio Ordinario Assoconsulenza Associazione Italiana Consulenti di Investimento www.assoconsulenza.com direttore UpTrend Advisory www.uptrend.it

A Piazza Affari è tempo di realizzi: attesa una pausa nel breve
Scritto da Pietro Paciello
Lunedì 16 Settembre 2013
Di seguito riportiamo l’intervista realizzata il 13/09/2013 da Davide Pantaleo a Pietro Paciello, analista finanziario di Uptrend Advisory.
Nell’immediato per il Ftse Mib non mi aspetto il superamento di area 17.700, visto che molti titoli tra i più rappresentativi hanno raggiunto livelli importanti.
L’indice Ftse Mib è riuscito a spingersi anche oltre la soglia dei 17.500 punti, avvicinando i massimi di metà agosto. Nel breve sono possibili ulteriori rialzi oltre i livelli appena segnalati? Cosa aspettarsi a Piazza Affari?

A livello intermarket notiamo che l’indice S&P500 ha raggiunto i target e un po’ tutti i listini sembrano voler rifiatare un attimo. Piazza Affari in questo contesto è arrivata in prossimità di un livello importante perchè in area 17.650/17.700, oltre a trovare i massimi di agosto, transita una resistenza dinamica di medio-lungo termine abbastanza importante. Presumo che Milano quindi si prenderà una pausa e nell’immediato non mi aspetto il superamento dei massimi in area 17.700, considerando anche che molti titoli tra i più rappresentativi hanno raggiunto dei livelli importanti.
Mi aspetto una morbida fase di realizzi e giudicheremo solo in seguito quanto la stessa potrà essere intensa o meno. Resta valido che se il Ftse Mib riuscirà a chiudere il mese di settembre sopra i 17.200/17.250 punti, invierà un segnale di lungo termine molto forte.
Per l’indice mi aspetto un pull-back abbastanza veloce verso i 17.100 punti che dovrebbero rappresentare un’area di acquisto.
Analisi del quadro intermarket
La sua previsione trova giustificazione anche nel recente andamento del dollaro nei confronti delle principali valute e in particolare dello yen, con il cambio sceso sotto quota 99,5? E’ scattato il segnale di cui parlava nella scorsa intervista?
Il segnale è scattato e il problema è che i mercati azionari palesano una grande forza e quindi le fasi che in altri tempi si sarebbero susseguite in maniera immediata, ora appaiono un po’ più lente. Il dollaro si sta palesemente indebolendo specie nei confronti dello yen e noto che il bund ha smesso di scendere per il momento e sta iniziando a puntare verso l’alto. Questo è un segnale di fly to quality ossia di uno spostamento di masse dall’asset del rischio verso il no-risk, per cui c’è solo un disallineamento temporale con qualche eccesso sull’azionario. Non sottovaluterei la debolezza del dollaro che fino ad ora ha sempre funzionato come segnale anticipatore di inversioni o di fasi di rallentamento dell’equity.
Le indicazioni su vari titoli di Piazza Affari
Alla luce di quanto detto fino ad ora, ritiene sia ormai troppo tardi per acquistare i titoli del settoe bancario?
Quella raggiunta dall’indice Ftse Mib è un’area di realizzi un po’ su tutto, basti vedere che ieri i bancari si sono un po’ indeboliti. Non abbiamo raggiunto target particolari per i bancari soprattutto per Intesa Sanpaolo che ha rotto ogni riferimento negativo ed è molto forte e molto bella da guardare, ma dal punto di vista pratico abbiamo divergenze e segnali di indebolimento del quadro intermarket.
A mio avviso bisogna mollare un po’ la presa ora in attesa che la correzione diventi un’ottima opportunità di acquisto come già accaduto in passato.





