Finché
Finché
ho messo il dito in bocca, e le mie bambole, intanto
si stancarono di me,
se ne andarono via, in un’altra casa, poi
ho fatto tanti disegni
e c’era sempre una casa con l’albero e il pozzo, poi
ho giocato agli indiani
e finiva che mi sposavo ed ero sincera, poi
per un certo tempo, ho fatto pipì a letto, poi
ho mangiato le unghie fino a non averle più, poi
ho tagliato tutti i capelli
e li ho messi in un sacchetto per ricordo
e ho pensato che la mia treccia, un giorno
avrebbe fatto arrampicare addirittura una vita
ed è stato tutto un furore così
per tanto tempo, finché un giorno
mi sono accorta
che non c’è niente da aspettare,
mi sono seduta
e ho aspettato che mi passasse
questa accattona mancanza di me.
12 Ottobre, 2012
Sandra Ballardini
commenta Finché. Poesia di Sandra Ballardini
immagine Egon Shiele, Die Tänzerin , 1913, National Gallery of Art, Washington D.C.
Sandra Ballardini è nata a Faenza (RA). Ha vissuto fino al 1980 nella città di Ravenna e successivamente si è trasferita in provincia di Salerno, a Cava de’ Tirreni, dove vive tuttora.
Ha pubblicato nell’anno 2011 il suo primo libro di poesie, La vita lavata – Viaggio rosso in acque tinte.
