Il giudizio di Carlo Lanna Summary:
Dal 31 Marzo la serie torna sugli schermi televisivi con la seconda stagione, perché Finding Carter merita di essere visto?
La rete americana di MTV è una fucina di idee sconfinate. Finding Carter è una delle tante serie tv di successo che, il network giovanile per eccellenza, ha trasmesso la scorsa estate. Insieme a Teen Wolf, Awkward, Faking It e Eye Candy, Finding Carter risulta essere la serie che più rappresenta la realtà giovanile del momento; segue infatti la nuova moda di raccontare il dramma giovanile, con molti (troppi) sentimentalismi ma con un pizzico mistero. Dopo il successo di Gossip Girl e dell’impatto che Pretty Little Liars ha avuto sulla cultura pop moderna, Finding Carter segue alla perfezione la scia del nuovo modo di fare un teen-drama, e grazie ad un mix smaliziato ed intrigante, raggiunge il cuore dello spettatore. Ha debuttato lo scorso 8 luglio negli States, è ancora inedito qui in Italia, ed il 31 Marzo la serie tornerà con la seconda stagione. Perché dunque dare una chance a Finding Carter? Ora vi spieghiamo il perché.
La serie sviluppata da Emily Argento e composta da 12 episodi racconta con un far deciso la vicenda bizzarra di Carter. Interpretata da una giovane Kathryn Prescott già vista in tv lo scorso anno in un paio di episodi di Reign, in Finding Carter è l’indiscussa protagonista. La Carter del titolo vive la sua esistenza tranquilla tra compiti a casa e scorribande con gli amici, ma un bel giorno scopre che Lori non è la sua vera madre. In realtà Carter, in tenera età, è stata rapita ed ha vissuto fino ad ora all’oscuro di tutto. Ritornare quindi tra le braccia della madre biologica, per Carter è un’esperienza traumatica che, nel bene o nel male, metterà in moto una girandola di emozioni.
Nella sua irrealtà e scontatezza, Finding Carter, può contare su una trama ad effetto ed alcuni colpi di scena ben assestati che riescono a mascherare saggiamente quasi tutti i difetti stilistici e narrativi. E’ palese infatti un melenso effetto soap, un’atmosfera patinata e musiche melanconiche, eppure al suo interno convergono tanti universi che, nel collidere tra di loro, riescono a portare a galla quanto c’è di bello nella serie tv. Finding Carter non è semplice teen-drama, perchè si parla anche dei menage familiari, di rapporto madre/figlia, senza dimenticare una buona dose di mistero ed una venatura thriller che non guasta l’appetito. Con tutte le attenuanti del caso, Finding Carter, è la classica serie estiva che appassiona ed intrattiene, riuscendo a far sopire il ricordo di tutti (o quasi) i season finali trasmessi nel mese di maggio o negli ultimi periodi: è l’escamotage perfetto per aspettare il ritorno di tutte le nostre serie preferite. Tra pregi e difetti lo show rappresenta un passo in avanti per MTV, un passo che a malincuore non ha compiuto con la frivolezza di Eye Candy.
Uno show infine, che riporta alcuni volti noti del panorama seriale in tv dopo anni di latitanza; per esempio Alexis Denisof, nella serie è il padre naturale di Carter, è famoso al pubblico per essere stato Wesley l’osservatore nelle terza stagione di Buffy e personaggio ricorrente in Angel, senza dimenticare il ruolo chiave in Dollhouse. Cynthia Watros ritorna in una serie tv dopo i fasti di Lost (era Libby nella seconda stagione); vista anche in Gossip Girl nel backdoor pilot di Valley Girl (spin-off della serie mai prodotto), ai più è ricordata per il ruolo che ha avuto negli anni ’90 nella soap-opera Guiding Light (qui in Italia con il nome di Sentieri).
Di Carlo Lanna per Oggialcinema.net
Finding Carter, da MTV America un elettrizzante teen-drama ultima modifica: 2015-03-02T14:01:54+00:00 da Carlo Lanna