Il cosiddetto scandalo Rimborsopoli del Piemonte, basato sulle “irregolarità sui rimborsi ai gruppi regionali” (più prosaicamente definite “spese pazze” dei consiglieri della Regione), vede oggi, 14 luglio 2014, la fine del suo primo round, al termine della seduta conclusiva dell’udienza preliminare. Il numero complessivo degli imputati è di 41 persone, e i risultati decretati dal gup Roberto Ruscello si riassumono in quattro condanne, ventiquattro rinvii a giudizio e quattordici patteggiamenti. Per quanto riguarda i rinvii a giudizio, il processo è stato fissato per il 21 ottobre, mentre gli imputati che hanno patteggiato hanno ottenuto una pena della durata compresa tra 12 e 18 mesi.
E’ possibile che l’udienza del 21 ottobre si svolga contemporaneamente a quella che vede come imputato l’ex Presidente della Regione, Roberto Cota. Le pene più alte sono state quelle riservate a Roberto Boniperti (tre anni), Gabriele Moretti, ex consigliere comunale (2 anni e sei mesi, per false conslulenze) e a Carla Spagnuolo e Valerio Cattaneo, rispettivamente consigliera ed ex presidente del Consiglio Regionale (1 anno e 8 mesi). Gli ultimi due hanno comunque ottenuto la condizionale.
Alcuni imputati avevano optato per la scelta del rito abbreviato, previo pagamento di 3000 euro di “spese di costituzione civile”; è stata rifiutata la richiesta di risarcimento danni del Codacons.
Il processo ha visto coinvolta una buona parte dell’ex Consiglio Comunale, soprattutto della maggioranza risalente al centrodestra. Ventiquattro tra gli imputati hanno già provveduto a risarcire la Regione Piemonte per la lesione dell’immagine apportata, con una cifra complessiva che ammonta a 1,587 milioni (pari al 30% della maggiorazione per i danni all’immagine, concordati anche con la Corte dei Conti). La Regione ha inoltre comunicato la propria intenzione di costituirsi parte civile verso quei consiglieri rinviati a giudizio che hanno rifiutato di versare la somma.
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