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FINESTRE CANTI PER RESISTERE - recensione

Creato il 22 gennaio 2012 da Apietrarota

Una scenografia semplice ed essenziale è quella che è stata scelta da Franca D’Angelo e Tania Cipolla per lo spettacolo “Finestre canti per resistere”. Sul palco della Sala Grande del Teatro dell’Orologio a Roma degli strumenti musicali adagiati a terra, spartiti e finestre che cambiano a ogni personaggio che le due bravissime attrici e autrici, Chiara Casarico e Tiziana Scrocca, mettono in scena. Dalla vecchietta che osserva gli extracomunitari, che puzzano a suo dire, non senza però tralasciare commenti sprezzanti, ma allo stesso tempo con una punta di invidia; passando poi per la ragazza che si sente sola e inerme di fronte a una società che non vuole cambiare; arrivando poi a chi per passione artistica vuole lavorare per il teatro, ma si ritrova a dover fare i conti con il poco denaro e la precarietà. Temi più che attuali come la crisi e il precariato fanno da sottofondo a canti urlati a squarciagola per resistere a una società che lascia sempre più soli e abbandonati al destino quelli che vengono chiamati “bamboccioni”, ma che in realtà sono solo vittima di uno Stato che non li agevola in niente. Uno spettacolo che, tra divertenti monologhi e stornelli, tocca anche il pensiero di grandi scrittori. Da Pasolini a Gramsci, fino ad arrivare al “pazzariello” di Elsa Morante raccontato in modo esilarante con un attaccapanni enorme e insolito dove prendono vita i personaggi del racconto. Una piéce teatrale da non perdere dove con un pizzico di ottimismo e comicità lo spettatore verrà catapultato in argomenti che sentirà vicino alla sua quotidianità. (DEBORA BELMONTE)
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