Magazine Opinioni

Fini a Ballarò: Ma che pena…

Creato il 04 ottobre 2012 da Mnc
(Fonte Daw)
Fini a Ballarò:  Ma che pena… L'Abbraccio di Giuda
E’ stato commovente, un colpo al cuore, vedere  Gianfranco Fini a Ballarò. Le lacrime stavano per sgorgare dagli occhi, come quando ad Atlanta, nel 1996, Mohammed Ali accese con mano tremante il Braciere olimpico. Fini è stato agghiacciante, surreale. Ha battibeccato con tutti quelli che non la pensano come lui. Nervoso, irascibile come un vecchietto sull’autobus spazientito dal traffico e dai pochi posti a sedere. Il culmine l’ha raggiunto quando il direttore di Panorama, Giorgio Mulé, gli ha fatto presente che il suo partito appoggia in Sicilia il candidato promosso dal governatore dimissionario Raffaele Lombardo, indagato per concorso esterno e per voto di scambio politico-mafioso. Il presidente della Camera, primo uomo ad aver svilito e ridicolizzato la carica che ricopre, ha detto che lui non appoggia Lombardo. Fini ha infatti provato a convincere la platea che è cosa ben diversa quella che fa Futuro e Libertà in Sicilia: “Fli appoggia Micciché, che è appoggiato anche dal partito di Lombardo, che comunque non è candidato”. Insomma, un’equazione matematica, ma che per Fini non è motivo di scandalo. Ma non è tutto, perché oltre al surreale c’è anche l’elemento ridicolo. Sentite un po’: “Rispetto al passato ho dato segni di discontinuità”, dice a Mulé: “Un esempio? Beh, non leggo più Panorama da quando è diretto da Giorgio Mulé. Panorama è un giornale fazioso. D’altronde, chi è l’editore di quel giornale? Silvio Berlusconi”. Alla faccia della carica super partes. Sputare così sul piatto dove si è mangiato per vent’anni è ripugnante; cancellare una storia – la propria storia – solo per invidia, odio e rancore mai sopito è degno di un uomo piccolo, inetto. E pensare che, con un po’ di pazienza e un po’ più di intelligenza, avrebbe potuto diventare per chissà quanto tempo il padrone del centrodestra italiano. L’ambizione, però, l’ha tradito. E ora fa la macchietta, senza che nessuno abbia la pietà di dirgli basta.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :