L’Italia e’ sul punto “dell’asfissia”, ha bisogno di “convergenze tra maggioranza e opposizione”. Lo dice Gianfranco Fini, in una intervista a ‘Repubblica’, proponendo un patto a “tutti, non solo al governo”, perche’ le elezioni ora sarebbero “una prospettiva rischiosissima”. “Ci si puo’ dividere nel dire che gli ultimi sei mesi del 2010 non hanno rappresentato un successo per nessuno? Non credo. Sarebbe invece molto pericoloso continuare a pensare che i prossimi sei mesi saranno come i precedenti”, dice il presidente della Camera.
“Vivacchiare e’ negativo per tutti. Fermi restando i ruoli, della maggioranza e dell’opposizione, e’ un dovere proporre soluzioni per evitare l’asfissia”, dice Fini. “Se lo scarto anziche’ di tre parlamentari diventa di cinque, cosa cambierebbe? Continuerebbero a vivacchiare. Ma in questa situazione non si puo’ vivacchiare e l’opposizione non si puo’ limitare a dire valuteremo di volta in volta. Sarebbe un gioco di rimessa, e invece bisognerebbe disegnare un impianto di regole condivise”, spiega il presidente della Camera. Con Casini, “se si votasse, staremmo insieme. Ci sarebbe una competizione con tre soggetti e non con due”, prosegue.
Ribadendo: “Mai prese in considerazione” le dimissioni, Fini replica anche all’offerta di Bersani e D’Alema”. “Le alleanze non si fanno in ragione delle sommatorie di sigle. Ma sulla condivisione di alcuni progetti. E comunque le elezioni non sono vicine”. Il presidente della Camera tocca anche temi di attualita’ politica, come il Federalismo: “Il decreto sulle Regioni e’ la vera sostanza”; “vedremo, verificheremo alla fine se Calderoli trovera’ l’accordo con Tremonti sui saldi”. La mozione a Bondi “non e’ una questione cruciale”. Infine, la Fiat: “Senza dubbio” voterei l’accordo, ma “il problema e’ che la politica e’ assente. ha delegato tutto alle parti sociali anche sulla rappresentanza”.