Esattamente due mesi fa scrivevamo quanto segue:
Monti sta risistemando i conti a colpi di accetta sui redditi medio-bassi ma riesce a farlo in un modo magistrale dal punto di vista mediatico. I blitz della Finanza con la caccia agli evasori, le poche-chiare-e-semplici-parole-chiave esposte sino ad oggi, Salva-Italia, Cresci-Italia, Semplificazioni etc. Le numerose, ed ossequiose, interviste che il Premier ha rilasciato nelle ultime settimane su tutti i princiali talk show, tralasciando solo quelli, come Ballarò o Servizio Pubblico, che prevedono un contraddittorio (chissà mai perchè). Il risultato è un indice di gradimento ancora alto, malgrado i provvedimenti impopolari presi. Quanto durerà ancora il periodo d’oro? Per quanto ancora Pdl e Pd riusciranno a fermare le loro fronde interne pronte ad impuntarsi su questo o quel provvedimento?
Poco dopo si è aperta la ‘sfida’ sul Lavoro, Sindacati e Confidustria prima e Pd e Pdl poi hanno puntato i piedi su questo o quell’articolo della Riforma Fornero. L’annichilimento dell’Articolo 18, previsto dal Governo, è stato depotenziato dall’accordo di maggioranza, nulla è comunque ancora deciso visto che il provvedimento è agli studi delle Camere e tutto potrebbe ancora cambiare nei prossimi mesi.
Nel frattempo i media si sono concentrati sulla ‘stangata Imu‘, la nuova tassa sulla casa che nei prossimi mesi alleggerirà le tasche degli italiani, già impoveriti questo mese grazie agli aumenti delle addizionali Irpef sugli stipendi. E’ di ieri la notizia di una possibile Imu bis applicata dai comuni, sembra addirittura che i disoccupati non avranno piu neanche diritto alle esenzioni del ticket sanitario. Fornero ha smentito ma il dubbio rimane.
Monti nelle settimane scorse ha ribadito che “Il governo ha consenso, i partiti no”, suscitando le ire di Bersani e soci. I sondaggi però certificano la fine della ‘luna di miele’ con l’elettorato. I consensi per il Governo dei Professori sono crollati:
A cristallizzare il calo dei consensi, due giorni fa, era stato il rilevamento realizzato da Swg per la trasmissione di Raitre Agorà, fissando l’asticella della fiducia per il primo ministro a quota 45 per cento, due punti in meno rispetto alla settimana precedente, 13 in meno rispetto a febbraio, addirittura -26 rispetto ai giorni di inizio mandato, a novembre scorso.
A confermare il trend al ribasso, ieri, l’indagine sul gradimento del premier condotta dalla Lorien consulting per Italia Oggi, che fa precipitare i giudizi positivi sull’attuale governo al suo minimo storico, appena il 39,4 per cento degli intervistati, -17 rispetto a un mese fa. Secondo il sondaggio, il 46 per cento degli italiani considera Monti «uguale ai politici», e metà esatta della popolazione ritiene che difenda «gli interessi dei ricchi», una convinzione che solo un mese fa era al 19 per cento.
Lo ‘spread’ poi non aiuta. Le tensioni in Spagna e le elezioni in Francia hanno prodotto una nuova impennata del differenziale e quindi degli interessi sui titoli di stato italiani.
Aggiugiamoci che il panorama politico sta cambiando velocemente. L’Udc ha azzerato i propri vertici preparandosi ad un nuovo movimento politico capace di includere sia il Terzo Polo che fette di Pdl e Pd, strizzando l’occhio ai ministri tecnici di Monti. Berlusconi ha risposto con l’annuncio della ‘piu grande novità politica degli ultimi anni’. I suoi collaboratori stanno studiando un cambio di nome del Pdl (eliminando la parola ‘partito’ perche non gradita ai cittadini’) e rinunciando ai finanziamenti pubblici (grazie all’immenso impero del Cavaliere). Si parla anche di un corteggiamento serrato a Montezemolo o di una ‘offerta’ a Monti stesso. Il tutto per contrastare l’emorragia di voti in uscita verso Casini.
Riuscirà il Governo, visti gli eventi recenti, a sopravvivere sino al 2013? Bersani continua a garantire il proprio appoggio anche se vi sono fibrillazioni nella sinistra interna al partito.
Sino alle prossime amministrative nulla si muoverà. C’è da chiedersi cosa accadrà dopo. Un eventuale debacle del Pdl, il varo del nuovo Partito di Berlusconi, le frizioni nel Partito Democratico, potrebbero destabilizzare il quadro politico facendoci precipitare verso le elezioni anticipate in inverno.
Caro Monti, la festa è finita. Ora questo Governo è uno dei tanti e rischia di impantanarsi nelle paludi parlamentari , destino gia avuto da illustri predecessori.