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Fino a qui tutto bene, storia di universitari e del loro futuro

Creato il 16 marzo 2015 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Il consiglio di Maria Giorgia Vitale

Summary:

Fino a qui tutto bene, film sull’ultimo weekend da studenti…

Fino a qui tutto bene è il film del regista e sceneggiatore Roan Johnson che è stato presentato al Festival Internazionale del film di Roma, nella sezione “Prospettive Italia”, dove ha ottenuto il premio del Pubblico BNL Cinema Italia Fiction. Arriva nelle sale dal 19 marzo ed è distribuito da Microcinema.

Fino a qui tutto bene racconta la storia di cinque ragazzi che, durante un weekend, hanno studiato e vissuto nello stesso appartamento, consumando sughi scaduti e pasta con nulla, lunghi scazzi e brevi amplessi. Si susseguono nottate sui libri e si sono fatte feste fino all’alba, tra invidie e gioie, amori e dolori. Ma questo tempo sta per finire e i ragazzi dovranno assumersi le loro responsabilità. Prenderanno strade diverse: chi resterà in città e chi invece partirà per l’estero per lavorare. Fino a qui tutto bene è un film incentrato dunque su un gruppo di studenti universitari di Pisa che, dopo il traguardo della laurea, dovranno fare i conti con il proprio futuro.

Dopo il suo esordio I primi della lista, Roan Johnson non si è spostato da Pisa per girare Fino a qui tutto bene. Il regista ha dichiarato che nel 2013, proprio l’Università di Pisa gli chiese di realizzare un documentario, la sorpresa fu nel constatare che i ragazzi non si lamentavano per la crisi, anzi, avevano un atteggiamento di sfida, «di rilanciare, piuttosto che arrendersi. Per questo, quando ci è venuta l’idea per raccontare la fine di quel periodo protetto e acerbo, anziché seguire il classico percorso che ci avrebbe portato a sentirci dire che avremmo dovuto aspettare, che i soldi erano finiti, che avremmo dovuto scendere a compromessi produttivi, abbiamo deciso di fare da soli, di non arrenderci, di puntare in alto».

Fino a qui tutto bene è un film sull’amicizia, «fatto grazie agli amici, alcuni professionisti del settore, altri semplicemente amici. L’organizzatore era il proprietario di una libreria, il data manager uno stagista del Tirreno, la segretaria di edizione era la sceneggiatrice e mia compagna, incinta di cinque mesi. Avevamo un solo macchinista/elettricista, una sola costumista/scenografa».

Dunque, con quella che Johnson ha definito “Armata Brancaleone”, la realizzazione del film è stata molto libera. Persino gli attori «dormivano nella casa dove giravamo così diventavano davvero coinquilini. Questo clima ci ha fatto diventare i personaggi del film: gli attori indossavano i loro veri vestiti, le stanze erano le loro, e quando abbiamo dovuto lasciare quella casa, avevamo tutti davvero un groppo in gola». Nel cast troviamo Alessio Vassallo, Paolo Cioni, Silvia D’Amico, Guglielmo Favilla, Melissa Anna Bartolini, e con l’amichevole partecipazione di Isabella Ragonese.

Fino a qui tutto bene, la cui colonna sonora è a cura dei pisani I Gatti Mézzi, realizzato con pochissimo budget, è un film corale apprezzabile che va visto, quindi, accorrete nelle sale!

di Maria Giorgia Vitale per Oggialcinema.net


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