Un viaggio in moto diventa pretesto per riflettere sugli argomenti più disparati, lasciar correre l’immaginazione e ricordare l’infanzia e l’adolescenza. Si snoda così questa opera di Matteo Manera, saltando da una capitolo all’altro attraverso tanti piccoli flash dal sapore fortemente autobiografico, accompagnati costantemente dal flusso di pensieri dell’autore.
Sia dal punto di vista narrativo che da quello grafico, traspare chiaramente l’influenza delle opere di Gipi, e in questo senso il fumetto pare quasi un esercizio volto a domare una fonte d’ispirazione tanto ingombrante e trovare una propria interpretazione.
Manera dimostra di saper tenere le redini del racconto pur nella frammentazione dei tanti quadri diversi, per i quali il tema del viaggio assolve non solo la funzione di raccordo, ma allo stesso tempo diviene metafora dell’incedere dei pensieri e dei ricordi di una vita.
Il segno sottile, le linee non rigide né perfettamente delimitate, si traducono in una impressione di immediatezza e spontaneità che contribuisce a coinvolgere il lettore e creare empatia, facendo passare in secondo piano qualche difetto ancora da limare nel disegnare le figure. Se Matteo Manera saprà affrancarsi dai propri autori di riferimento e affinare la sua personale voce artistica, potrà consegnare al fumetto altre opere sicuramente interessanti e mature.
Abbiamo parlato di:
Fino all’ultima mezz’ora
Mattero Manera
Eris Edizioni, 2013
160 pagine, brossurato, bianco e nero – 16,00€
ISBN: 9788898644018

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