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Fino alla fine del mondo

Da Ant0n3l


“Fino alla fine del mondo” è un film di Wim Wenders che ho visto molti anni fa e che mi è piaciuto molto.
C’entra poco (o forse molto) con quello che voglio dire.
Ieri è stata una bella giornata, la neve (certo, insieme ai disagi che è solita creare) ha portato allegria e gioia sia per i bambini sia per gli adulti come me, quelli che si entusiasmano ancora di fronte a tanto incanto e candore.
La serata no, la serata è stata brutta. E la notte, beh non ho chiuso occhio. Continuo, ancora adesso, a pensare a ciò che è accaduto in Connecticut
Ieri sera, a un certo punto, sono entrata in camera di Filippo e l’ho guardato mentre dormiva beato. Gli ho, come al solito, rimboccato le coperte anche se sapevo che avrebbe comunque dormito, come al solito, scoperto. Mi sono messa a pensare al suo futuro, a quale mondo io, e voi tutti, stiamo lasciando ai nostri bambini. Al fatto che io (come tutte le madri), più di ogni altra cosa, desidero che mio figlio possa essere felice. Che viva bene.
Mi è, allora, venuta in mente l’affermazione che il Papa ha pronunciato ieri. Io pensavo che a minare la pace nel mondo fossero guerre, fame e povertà… Invece, a quanto pare, sono i gay.
“Kill the gay” non è solo il titolo di un interessante articolo scritto da Matteo Winkler per «Il Fatto Quotidiano», che invito a leggere cliccando QUI. Non abbiate paura, leggete…
E, ieri, nella Giornata Mondiale per la Pace 2013, Benedetto XVIha dichiarato che le nozze tra omosessuali sono “un’offesa contro la verità della persona umana” e “una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace”, una minaccia per il futuro, per l’umanità.Su Twitter ha detto che è stato frainteso (sì, anche la Chiesa ha scoperto i Social Network), ma non ho la certezza che quello che ho letto non fosse in realtà il messaggio di un fake.
Il beneficio del dubbio glielo lascio e mi limito a dire che un Papa non dovrebbe mai permettersi di istigare all’odio e al razzismo. Che tutte le persone, per Dio, dovrebbero essere uguali, no? La Chiesa, dovrebbe parlare di Pace, di condivisione, di fratellanza, di generosità e di Amore. Sempre. Utopia?
Continuo a pensare al mondo che noi stiamo lasciando ai nostri bambini.
Continuo a pensare che la libertà dell’individuo e il rispetto verso l’altro, siano valori fondamentali per l’umanità e che sia un dovere, di noi madri, insegnare questo ai nostri figli. Continuo a pensare che io, pur non andando in Chiesa, a volte mi sento – sì, davvero - più “cristiana” della Chiesa stessa.
E mi chiedo, però, anche quanto io sia sbagliata... perché proprio non ce la faccio ad approvare e a subire incondizionatamente certi concetti, che proprio mi rifiuto di sentirmi partecipe di tanto odio travestito da bontà. 
Io voglio solo che mio figlio sia felice e che viva in un mondo e in una società che lo permetta. Se un domani dovesse dirmi che è gay lo ringrazierei per avermi considerato all’altezza di condividere la sua vita, le sue emozioni e i suoi sentimenti. E sono convintissima di quello che dico.
Sarò anche sbagliata ma credo che nel terzo millennio, l’Amore debba contare ancora qualcosa. 
Ed è questo che mi preoccupo di trasmettere a mio figlio. Chiesa o non Chiesa. Papa o non Papa.
E spero lo facciano tutte le madri, almeno fino alla fine del mondo.

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