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Fiorello, Twitter e la Televisione: il più grande showman dopo il big bang

Creato il 29 novembre 2011 da Saxgiambelluca

Ho scritto un articolo su Fiorello, Twitter, e il suo bellissimo show. Leggi su DailyBlog.

Fiorello, Twitter e la Televisione: il più grande showman dopo il big bang

Scrivo questo articolo dopo la terza esilarante puntata dello show di Saro Fiorello su Raiuno. Il più grande spettacolo dopo il weekend. Anzi, la maniera corretta sarebbe scriverlo alla Twitter: #ilpiùgrandespettacolodopoilweekend.

Sono siciliano. E fin da bambino sono un suo fan. Credo che dentro di me vive un Fiorello nascosto da qualche parte. Dopo queste parole qualcuno potrebbe pensare ad un post “di parte” ma cercherò di essere più equilibrato possibile, anche se cercare di fare l’equilibrato con Fiorello è come tentare di parlare seriamente di Berlusconi.
La terza e penultima puntata di ieri sera è stata secondo me la più bella sinora. Lo showman siculo è riuscito a farmi piangere dal ridere con i suoi monologhi sulla crisi, lanciando messaggi al Premier francese Sarkozy, da lui chiamato – capoccione -, non risparmiando il Cancelliere tedesco Angela Merkel, rinominata – culetto piccolo – o il Premier russo Putin, chiamato a venirsi a riprendere un letto che gli appartiene ad Arcore. Monologhi sulla difficoltà di essere genitori, di stare dietro ai figli, con chi nella prima puntata storceva il naso definendoli soliti cliché che Fiorello tira fuori in tutti i suoi spettacoli, ma che poi con l’andare delle puntate ha cominciato a sorridere e lasciarsi andare proprio come chiedeva il comico. Già perché Fiorello usufruirà pure di vecchi monologhi da repertorio, battute riciclate, cliché popolari, ma rimane sempre il migliore. Perché come diceva qualcuno “il contenuto è soltanto un mezzo, poi sta a te saperlo usare per arrivare all’obiettivo”. Fiorello è il classico tipo che racconta le cose meglio degli altri, uno di quelli a cui lo zio dice: “raccontamela tu che mi piace di più”. Lui è il migliore. Riesce a mettere d’accordo tutti, con i suoi monologhi e le sue battute da bar. Ma definirlo comico è riduttivo. Fiorello non è soltanto questo, non è soltanto “la risata”, come direbbero gli americani: “Fiorello is a entertainer”. Non puoi però intrattenere per più di due ore il pubblico soltanto con monologhi e imitazioni, no, devi fare qualcos’altro. Ecco allora che Fiorello si ritrova pure cantante, uno di quelli che può vantarsi di aver cantato con tutti. E sottolineo tutti. Persino con Tony Bennett, la leggenda.

E poi c’è la Rete… Continua a leggere su DailyBlog.it


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