Quando l’arbitro non vede, il giudice sportivo può comminare squalifiche ricorrendo alla prova tv. Quando l’arbitro vede, ma sbaglia, allora no.
In pratica la prova tv non serve per la giustizia sportiva ma è solo uno strumento per punire giocatori e società.
Nel caso specifico la Fiorentina aveva presentato ricorso, che sarebbe stato respinto, affinché il giudice sportivo annullasse il secondo cartellino giallo esibito a Cuadrado nella partita di mercoledì contro il Napoli perché era chiaro e lampante, anche senza ausilio di moviola, che non si trattasse di simulazione ma di un rigore netto ed evidente.
L’errore da parte dell’arbitro ci sta, per carità, ma sarebbe giusto e doveroso poter fare un passo indietro e ammettere una colpa. Sarebbe umano, sarebbe corretto. Sarebbe sportivo.
La grande innovazione portata sul terreno di gioco, i giudici di porta, hanno solo il “potere” di giudicare se il pallone supera o non supera la linea di porta?
Da tempo si dice che il calcio, nel suo regolamento e nei risvolti, andrebbe rivisto. Non sembra nemmeno più sport e la giustizia, come diceva un mio docente universitario, «non è da ricercare in questo mondo».
Ne prendano atto le società, i calciatori ma soprattutto i tifosi che sono ancora gli unici che credono al giusto, che soffrono e che pagano.
Profilo di Paolo Merli
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