Nel 2003, Alfonso Cappa ha portato a compimento un importante percorso, che è insieme fisico ed interiore, doloroso e piacevole, mentale e geografico. È il cammino di Santiago quello che compiamo insieme all’autore, il quale rimane fedele soltanto alla sua fede e al suo diario, immergendosi nella solitudine, interrotta da alcuni momenti di aggregazione, tipica di questo viaggio. Conosciamo la fatica, la forza d’animo, ci distruggiamo sotto il cielo spagnolo, abbeverandoci durante le pause e contemplando scenari indimenticabili. Il percorso è descritto nelle sue tappe e sostenuto dalle più diverse motivazioni, una per ogni pellegrino; il lettore si trova, così, faccia a faccia con le ombre interiori del protagonista, che vengono fuori insieme al sudore di colui che cammina sotto il sole di mezzogiorno.
Ma il camino non è puramente personale, infatti avremo la possibilità di conoscere un copioso panorama storico, geografico e letterario che, indissolubilmente, si lega a questa marcia spirituale.
Lo stile dell’autore, che è educatore professionale e musico terapeuta, è scorrevole, aiutato nella descrizione da foto realmente eloquenti; non è difficile sottolineare frasi, aforismi da segnare nel proprio taccuino e da rileggere ogni tanto. La narrazione è resa più movimentata da episodi legati alla sfera sentimentale dei pellegrini e da aneddoti interessanti.
Il resoconto di viaggio è, però, minato da errori diffusi e dimenticati troppo spesso, evidentemente causati dalla sbadataggine di una casa editrice eccessivamente confusa dalle avventure del pellegrino che voleva solo raccontare la sua storia.
Alfonso Cappa racconta di un viaggio in un libro, al termine del quale anche io ho sentito l’irrefrenabile voglia di partire per la Spagna e percorrere il mio camino. Dopo essere andato a santiago (l’autore) ha percorso centinaia di chilometri a piedi attorno a casa sua.
Glenda Gurrado
Alfonso Cappa, Fiori blu lungo la strada, Primalpe, 234 pp., 13 euro