Fiori rosa, fiori di… mandorlo!

Da Annaulaola

Nel corso della prima settimana di febbraio ha avuto luogo in Sicilia una delle sagre più famose al mondo, la sagra del mandorlo in fiore che, quest’anno, è giunta alla sua 68esima edizione. La manifestazione, che dal 1937 ha luogo ad Agrigento, si sviluppa in tutta la sua bellezza proseguendo tra i viali dell’incantata Valle dei Templi, nella cui suggestiva bellezza si tengono le parate di gruppi folcloristici provenienti da tutto il mondo. Nel pomeriggio si accende poi la fiaccola dell’amicizia, davanti al Tempio della Concordia e si prosegue con i festeggiamenti fino al tramonto. Questa sagra, che tutto il mondo ci invidia, in onore della mandorla, frutto simbolo di una terra calda, bella e unica come la Sicilia.

La mandorla è per i siciliani un ingredienti vitale della loro cucina: utilizzata come panatura per il pesce, come ingrediente base del pesto, come alimento da prima colazione (pensate al latte di mandorla e alla granita di mandorle, classica prima colazione estiva di autoctoni e turisti) e come base per realizzare alcuni tra i dolci più conosciuti al mondo, come la cassata e la frutta di Martorana (dolcetti tipici del periodo dei Morti).

La frutta di Martorana, che deve il suo nome al convento della Martorana dove venne realizzata per la prima volta intorno al 1100 sotto il regno di Ruggero II, è un tipico dolce siciliano che è realizzato con farina di mandorle, acqua e zucchero, lavorata fino a diventare un impasto modellabile, plasmabile e poi colorabile, che alla fine assume le forme e le dimensioni della frutta vera e propria a cui si ispira. La più buona è quella con meno zucchero nell’impasto, perché rende il dolce più morbido e più saporito. Al contrario, il troppo zucchero la rende dura anche se più lucida e quindi più appetibile e adatta alle vetrine.

Oltre alla frutta di Martorana, altri dolci siciliani si contendono lo scettro di re, la cassata in primis, che ha come copertura del suo soffice pan di Spagna e ricotta una pasta reale così chiamata perché degna di un re. Da sempre, poi, in Sicilia, i più grandi produttori di dolci di mandorle rimangono i conventi: tempo, calma e dedizione conferiscono alla materia prima, pregiate mandorle, un gusto ancora più sopraffino, da assaporare morso dopo morso, magari accompagnato da un bicchierino di Marsala.

Sebbene la sagra del mandorlo in fiore si tenga ad Agrigento, la mandorla più pregiata e famosa è quella di Avola, in provincia di Siracusa, conosciuta anche con il nome di “Pizzuta”, una della tre varietà presenti nella Val di Noto, zona rinomata per i suoi mandorleti d’eccellenza. Le mandorle della Val di Noto, nelle tre varietà di Romana, Fascionello e Pizzuta, hanno ottenuto il riconoscimento di Presidio Slow Food e sono quindi tutelate, come tutelato è il lavoro dei loro produttori, oggi riuniti in un consorzio. Ecco perché la mandorla è uno dei fiori all’occhiello dell’Italia!


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