In Germania fanno un autostrada per le biciclette lunga 60 chilometri (si badi bene, non una semplice striscia d’asfalto verniciato, ma una vera corsia preferenziale praticamente senza incroci e semafori, senza curve secche e tutta in pianura). fonte Repubblica
Hanno capito che l’auto non paga più in termini di tempo e poi inquina. In Italia siamo lontani anni luce da questo modo di pensare. A Firenze per esempio, il sindaco che si proclama giovane, colui che vuole “rottamare” quelli anagraficamente più anziani di lui, per contro propone una lunga lista di parcheggi nel cuore della città, per di più sotterranei.
E’ possibile che in Italia ancora quando si pensa a una struttura o a un edificio pubblico nuovo, lo si collega subito, quasi per riflesso condizionato, a un Bel Parcheggio? Il futuro sono le rotaie, ci dicono.
La parola magica è Metrotreno. Bella per riempirsi la bocca, ma lontana anni luce da un minimo di attuazione. Intanto però in questa città le biciclette non possono ancora salire sull’unica linea della tranvia che c’è.
L’inizio dei lavori delle altre due linee del tram invece non si vede. L’avvio dei cantieri è rimandato di mese in mese. Impossibile o quasi, quindi, che sia rispettata la scadenza di fine mandato per vederle in funzione.
In questo il sindaco Renzi sarà accomunato al suo predecessore Domenici, ora mandato a svernare senza battere un colpo all’Europarlamento. Fin’ora Renzi si è salvato spesso perché in qualsiasi cosa abbia messo mano il commento generale è sempre stato: “Sì, però sempre meglio di Domenici”.
La linea due del tram tra l’altro è stata rivoluzionata nel percorso. Perché a Firenze, unica città in Europa, il tram, è stato deciso, non deve passare dal Duomo.
Eloquente qualche settimana fa il parere del Ministero dei beni culturali sulle cinque soluzioni alternative proposte dall’amministrazione fiorentina: ne ha scelta una (la meno peggio…) ma dichiarando che quella originale era la più funzionale e la più razionale. E se non partono i cantieri della linea 2 e 3 chissà quando partiranno i lavori delle altre tre linee ipotizzate.
Sul fronte treni siamo messi ancora peggio. Per attuare collegamenti capillari ci si nasconde dietro al completamento della linea Tav sotterranea che, ci dicono, che libererà i binari. Ma gli scavi della Tav sotterranea (progetto balordo e con fortissime criticità tecniche e speculative) non partono.
Prima dovevano essere due le “talpe” che scavavano, poi una sola, poi nemmeno una, perché non si sa dove mettere la terra di scavo. Le attuali tratte che collegano tra loro le varie città toscane e Firenze sono sempre più rarefatte. Ma è un problema di scelte strategiche delle Ferrovie non di binari disponibili.
Chi decide di non prendere il mezzo privato e non inquinare ha sempre meno possibilità di muoversi in tal senso. E i binari che potrebbero collegare già da adesso trasversalmente da est a ovest la città con una sorta di metropolitana già pronta, restano chiuse. Come Firenze Cascine, per esempio: ci fai un parcheggio scambiatore per tutti coloro che arrivano dall’autostrada e fai entrare la gente in città a inquinamento zero.
Troppo semplice da non essere preso in considerazione.
Meglio pedonalizzare le piazze a macchia di leopardo. Così poi si fa il giro delle televisioni nazionali per poter dire di essere un sindaco ecologico che crede che sia “giusto rinunciare all’auto e andare a piedi”.
Piccola nota gentilmente inviataci da Carlo … link