Un nuovo caso di pedofilia tra i preti fiorentini è anticipato da Panorama con un servizio che uscirà sul prossimo numero del settimanale. Ad accusare il sacerdote, don Daniele Rialti, sarebbero secondo il settimanale un parroco e alcuni fedeli. Don Rialti, giudice del tribunale ecclesiastico diocesano e sacerdote dell'Opera Madonnina del Grappa, tre anni fa era stato trasferito in un'altra parrocchia dall'arcivescovo Giuseppe Betori.
Ma come sempre non mancano le dichiarazioni della parte offesa: «Sono tutte calunnie. Non ho mai avuto problemi di questo genere». Così don Daniele Rialti, 59 anni, il sacerdote fiorentino che sarebbe al centro di una vicenda di pedofilia anticipata da un servizio di Panorama, respinge le accuse.
Trasferito tre anni fa in un'altra parrocchia, il prete spiega «di aver già dato mandato ai suoi legali: sto aspettando di vedere il servizio». «Io non sono mai stato sentito dalla polizia - continua don Rialti - e non ho mai avuto problemi. Ho la fedina penale pulita».
Secondo quanto anticipato da Panorama la procura fiorentina sarebbe arrivata a scoprire il caso di don Daniele Rialti mentre indagava sull'attentato subito, il 4 novembre 2011, dall'arcivescovo monsignor Giuseppe Betori nel quale il suo segretario, don Paolo Brogi, rimase ferito da un colpo di pistola. A sparare, secondo gli inquirenti, fu Elso Baschini, 73 anni.
L'anziano, secondo quanto raccontato da un testimone, il marocchino Mohamed Kahoul Toufik a cui Baschini avrebbe offerto 20 mila euro per averlo come complice, voleva arrivare all'oro che sarebbe stato custodito in curia.
La vicenda di don Rialti, spiega il settimanale nell' anticipazione, non avrebbe comunque alcun legame con l'inchiesta sull'attentato anche se alcuni testimoni, intervistati da Panorama, sono stati ascoltati dalla polizia anche in relazione all'attentato.
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