Emma ha detto la sua prima parola.
Ed era ora, visto che a brevissimo compirà sedici mesi.
Ha detto mamma? No.
Papà? No.
Nonno? Nonna? Nemmeno.
Zia? No.
Cacca? Tobia? Proprio no.
Tra le tante parole, più o meno romantiche, che Emma poteva scegliere per farci sentire per la prma volta la sua voce, mia figlia ha scelto un elegante EMMIO!! declinato in tutte le varianti di genere e di volume.
Ecco, vorrei analizzare quest'evento con voi. In genere la prima parola di un neonato è, nell'iconografia classica, mamma.
Mia figlia no, mia figlia sente già impellente il desiderio di esprimere la propria volontà, guidata anche dalla sua esperienza socializzante all'asilo che, con tutta probabilità, l'ha portata per forza di cose ad esprimere il suo io.
EEMMIA!
Va esclamando con piglio guerriero per tutta casa, reclamando la proprietà dell'importantissimo oggetto indispensabile di turno, sia il bicchiere dell'acqua, la maracas o persino la televisione poco conta. Vale anche per la mamma, per dire.
EEMMIOOO!
Si altera se poi non viene presa sul serio la sua dichiarazione autoritaria di proprietà privata, allungando il braccino cicciotto verso l'anelato desiderio, sfociando anche nell'isteria e nel pianto.
Un concetto di proprietà da far impallidire Berlusconi.
E mentre tutto ilr esto viene indicato con un generico "OH", che ricomprende tutto lo scibile umano, dal cane alla tafvoletta del cesso, passando per le candele dell'ikea e il tramonto, stamattina guardando suo padre che le preparava il biberon per la colazione ha aggrottato le sopracciglia e in un impeto di buona volontà ha sillabato:"PAP... PAP...PAP..."
E poi?
Poi niente, s'è ricordata del biberon.
Che è suo, ovviamente.
EMMIO!!!!
Cominciamo bene...